Trump sbarca a Kenosha e difende il killer bianco. Afro ucciso a Los Angeles

Il presidente sul 17enne che ha sparato: "Si è difeso". Un morto infiamma la California

Trump sbarca a Kenosha e difende il killer bianco. Afro ucciso a Los Angeles

Donald Trump vola a Kenosha mentre negli Usa rimane alta la tensione in seguito alle proteste scoppiate dopo il ferimento dell'afroamericano Jacob Blake. Nonostante il governatore del Wisconsin e i politici locali abbiano chiesto al presidente americano almeno di rimandare la visita, lui come da programma si è recato nella città «per ringraziare la polizia» e visitare gli edifici danneggiati dai manifestanti, definiti «saccheggiatori, anarchici, vandali». Poche ore prima, il Comandante in Capo ha difeso sia Kyle Rittenhouse, il 17enne suo sostenitore arrestato per aver ucciso con un fucile semiautomatico due dimostranti, sia Aaron Jay Danielson, l'attivista 39enne del gruppo ultraconservatore Patriot Player colpito a morte a Portland, mentre tentava di proteggere il corteo di sostenitori del tycoon dagli anti-Trump. Su Rittenhouse il tycoon ha suggerito che avrebbe agito per autodifesa: «Quando ha tentato di fuggire lo hanno attaccato in maniera violenta, penso fosse in grande difficoltà, probabilmente sarebbe stato ucciso». Poi, ha contrapposto la manifestazione «pacifica» dei suoi fan nella città dell'Oregon, dove è morto Danielson, a quella dei dimostranti del gruppo Black Lives Matter: «Da una parte sparavano proiettili di vernice, dall'altra proiettili veri, che hanno ucciso un brav'uomo, un uomo religioso».

E in un'intervista a Fox News, The Donald ha lanciato un nuovo attacco al rivale democratico Joe Biden: «È manovrato da persone che agiscono nell'ombra, quelle che controllano le strade nelle proteste» razziali, ha accusato, evocando un'indagine in corso su un aereo «carico di delinquenti in uniformi nere e con varie attrezzature partito lo scorso weekend per fare grandi danni». Nella stessa intervista ha poi paragonato gli agenti di polizia che fanno un uso eccessivo della forza ai golfisti che sbagliano un colpo facile perché perdono la testa: «Gli agenti vanno nel pallone, proprio come i campioni che in un torneo di golf sbagliano un putt da un metro». Poco prima dell'arrivo del presidente a Kenosha è tornato a parlare il padre di Blake, Jacob senior: con la Cnn ha denunciato minacce contro la sua famiglia, dicendo che non intende «fare politica» con la vita di suo figlio. Inoltre, ha spiegato di aver dovuto accompagnare in ospedale l'altro figlio ventenne, perché «depresso» da quanto sta accadendo.

Nel frattempo, le proteste nelle città americane si sono allargate anche a Los Angeles, dopo l'uccisione di un altro afroamericano. Si tratta di Dijon Kizzee, 29 anni, fuggito dopo che due agenti della contea avevano tentato di fermarlo mentre era in sella a una bicicletta. Secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine, la sparatoria è avvenuta al termine di un inseguimento: alla vista degli agenti il ragazzo si è dato alla fuga, e quando è stato raggiunto avrebbe opposto resistenza sferrando un pungo contro uno di loro. Poi ha lasciato cadere un pacco di vestiti a terra in mezzo ai quali avrebbero individuato una pistola semiautomatica, così hanno aperto il fuoco. Il 29enne è stato colpito più volte ed è morto sul colpo.

Nella notte sono scoppiate le proteste nel luogo della sparatoria, a Sud della metropoli, e numerosi manifestanti si sono radunati tra momenti di tensione, al grido di «Blake lives matter», e «niente giustizia, niente pace». E Trump a Kenosha ha definito «terrorismo interno» le proteste violente contro la polizia.

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