«Storia fatta. Abbiamo creato un solido quadro legislativo su come gestire la migrazione e l'asilo nell'Ue» canta vittoria la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Il Patto per le migrazioni e l'asilo è stato approvato con un voto difficile. L'Europa si è spaccata lungo linee politiche e nazionali. Pd, in controtendenza rispetto al blocco socialista, e grillini hanno votato contro, come l'estrema sinistra e i Verdi. La Lega, pure, ribadendo che «non basta». Matteo Salvini è andato giù duro: «Il Parlamento europeo approva, per una manciata di voti, il patto sull'immigrazione. Una proposta deludente che non risolve in alcun modo il problema dei flussi illegali e clandestini lasciando sola l'Italia, ancora una volta».
FdI è in gran parte a favore con un voto contrario ed un'astensione su singoli regolamenti. Il piano, non perfetto, è stato comunque migliorato dall'intervento del governo italiano. «Grazie alla nostra capacità di negoziazione, siamo riusciti in un anno e mezzo a riportare al centro dell'agenda europea la politica migratoria e abbiamo trovato il miglior compromesso possibile» spiega in una nota il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
Esame rapido delle domande d'asilo, anche alle frontiere esterne della Ue, rimpatri più efficaci, nuove norme di identificazione all'arrivo e possibilità per i Paesi europei di accogliere i richiedenti asilo da altre nazioni o di stanziare contributi finanziari (20mila euro a persona). Oltre a un meccanismo di reazione a crisi di arrivi, che prevedono deroghe importanti compreso lo stop a riprendersi i richiedenti asilo da un altro paese. In sintesi è questo il contenuto del pacchetto di dieci regolamenti, che dovrebbe superare il trattato di Dublino. Una novità è il riconoscimento della possibile strumentalizzazione dell'immigrazione anche da attori non statali, come le Ong, se incoraggiano o favoriscono lo spostamento dei migranti verso le frontiere esterne dell'Unione. Quando sono passati di misura i regolamenti sull'asilo, si è scatenata la bagarre. Dal palco per il pubblico un gruppo di giovani ha lanciato aeroplanini di carta sull'aula e protestato rumorosamente indossando delle magliette bianche con una lettera cubitale nera su ognuna. La scritta in inglese non lascia dubbi: «Il nuovo patto uccide». Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d'Italia e copresidente del gruppo conservatore Ecr, è convinto che il pacchetto «migliorerà la situazione attuale. L'unica ragione del voto a favore, ma non su tutti i regolamenti». Per Annalisa Tardino della Lega «è un compromesso al ribasso». In vista delle elezioni europee di giugno si incrina la maggioranza Ursula spaccata dal Pd. «Abbiamo dato un voto contrario al Patto sulla migrazione caratterizzato non soltanto da gravi e inaccettabili manchevolezze sul versante dei diritti umani, ma anche dal punto di vista degli interessi specifici dell'Italia» sostengono i Dem. Sulla stessa linea i grillini, la Chiesa con monsignor Gian Carlo Perego, presidente della Commissione Cei per l'immigrazione e guarda caso i sindacati dalla Cisl alla Cgil.
L'estrema sinistra ha organizzato un funerale fuori dal parlamento accusando la maggioranza di avere «piantato l'ultimo chiodo sulla bara del diritto d'asilo». Per assurdo sulla stessa linea, ma per motivi opposti, l'ala destra più radicale del Rassemblement National francese ed i tedeschi di Alternative fuer Deutschland.
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