Era uscito di casa felice, emozionato, come ogni giorno. Ieri sarebbe stato l'ultimo dello stage in un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro. Invece per Lorenzo Parelli, 18 anni appena, è stato l'ultimo della sua esistenza.
Il giovane, originario di Castions di Strada, in provincia di Udine, è morto in un incidente avvenuto ieri pomeriggio nell'azienda Burimec di Lauzacco, specializzata in costruzioni meccaniche e bilance stradali. Il diciottenne, che frequentava l'istituto tecnico industriale «Giacomino Bearzi» gestito dall'ordine dei salesiani, stava effettuando dei lavori di carpenteria metallica quando è rimasto schiacciato. Una putrella (trave d'acciaio) gli è caduta addosso uccidendolo.
Sul posto sono intervenuti i sanitari con ambulanza ed elicottero, oltre ai carabinieri di Palmanova e ai vigili del fuoco di Udine. Inutili i tentativi disperati dei medici di rianimare Lorenzo.
Poi in azienda sono arrivati i genitori del ragazzo, gli ispettori della Asl e il pubblico ministero di turno, che dovrà coordinare le indagini per capire il motivo di questa ennesima morte bianca. L'area è stata transennata e posta sotto sequestro per cercare di stabilire eventuali responsabilità penali.
«Un fatto di una gravità inaudita, indegno per un paese civile - scrive su Twitter Luigi Sbarra, segretario nazionale Cisl -. Lo stage in un'azienda dovrebbe garantire il futuro ad un giovane, non condurlo alla morte. Non ci sono parole per commentare questa tragedia orribile». «Come amministrazione regionale ci stringiamo attorno ai genitori, ai parenti e agli amici del giovane - dichiarano in una nota congiunta il governatore del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e l'assessore al Lavoro Alessia Rosolen -. È incomprensibile come ancora oggi si possano verificare episodi di questa gravità. In questo momento, però, l'incommensurabile dolore sofferto dalla famiglia impone a tutti un rispettoso silenzio, in attesa che le autorità competenti ricostruiscano l'esatta dinamica».
Di tragedia immensa parla il presidente del Consiglio Regionale Piero Mauro Zanin. «Da genitore la avverto in modo particolarmente intenso - sottolinea -. Ho anch'io figli di quell'età e posso immaginare il dolore della famiglia di Castions, a cui esprimo tutta la mia vicinanza e quella del Consiglio regionale. Quanto successo deve spingerci a riflettere, ma anche ad agire. Gli infortuni sul lavoro sono troppo frequenti, e l'anno appena passato ha fatto segnare purtroppo un record negativo in Friuli Venezia Giulia». Nel 2021 infatti hanno perso la vita in regione 22 lavoratori, un numero di vittime superiore a quello del 2019, l'anno pre-pandemia. Tanto che nei mesi scorsi si parlò di «prezzo insostenibile per la ripartenza».
Di morti bianche si è parlato anche ieri nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2022 a cui ha preso parte anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Per l'Inail nei primi dieci mesi del 2021 erano state superate le mille denunce di infortuni mortali, che poi a fine anno, secondo l'Osservatorio nazionale indipendente sui morti del lavoro coordinato da Carlo Soricelli, erano salite a 1404. Una strage senza fine che da ieri include anche il nome di Lorenzo.
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