Un martello da carpentiere e il sangue sull'asfalto sono i simboli degli europei di calcio in corso in Germania. Quella che per tanti tedeschi dovrebbe essere una fiaba estiva, coronata dalla vittoria della loro nazionale, è iniziata come una storia di violenze mentre permane elevata l'allerta per il terrorismo jihadista.
È la metafora di un'Europa pervasa dalle tensioni montanti, politiche e sociali ieri ad Amburgo, poche ore prima del fischio d'inizio della partita tra Polonia e Paesi Bassi, la polizia è intervenuta in forze nella Reeperbahn, dove si concentrano i bordelli e i locali notturni. Presso la Silbersackstraße, si aggirava un uomo armato di una piccozza e di una bottiglia molotov. Era un tedesco di 39 anni, proveniente da Buchholz e forse schizofrenico, che gli agenti hanno tentato di fermare esplodendo un colpo di pistola in aria come avvertimento. L'uomo ha deposto la piccozza a terra, ma ha tentato di dar fuoco al cocktail incendiario che aveva con sé, secondo le forze dell'ordine per lanciarlo contro i tifosi. Un poliziotto in borghese ha sparato di nuovo e ha ferito a una gamba il 39enne, che è stramazzato a terra ed è stato arrestato.
Per la polizia, non vi è «alcun legame» tra i fatti e Polonia-Paesi Bassi. Il rapporto tra calcio e violenza è stato invece evidente a Gelsenkirchen, ancora ieri, prima della partita tra Serbia e Inghilterra. Un match ad alto rischio: le tifoserie di entrambe le nazionali sono tristemente note per la presenza di violenti nelle loro file. La polizia era preparata a un confronto, ma non si aspettava l'esplosione di violenza che ha scosso la città della Ruhr. Tifosi serbi stavano tranquillamente pranzando in un ristorante del centro storico quando sono stati attaccati dagli hooligan inglesi. Sono volati calci, pugni, sedie e bicchieri, chi era già a terra è stato colpito anche con delle spranghe. Le forze dell'ordine sono intervenute separando le opposte fazioni e sottoponendo a fermo sei tifosi, mentre sull'asfalto rimanevano alameno due feriti.
Una rissa simile è stata evitata a Dortmund, prima di Italia-Albania. La polizia ha infatti fermato 67 tifosi degli azzurri, trovati in possesso del classico armamentario degli ultrà: passamontagna, coltelli, cacciavite e bombe carta. Nei confronti dei fermati, poi rilasciati, si valuta l'applicazione di provvedimenti amministrativi come il Daspo. Il pallone rosso sangue di questi europei aveva cominciato a rotolare a Wolmirstedt il 14 giugno, prima della partita iniziale del torneo tra Germania e Scozia, tracciando una scia che desta parecchia preoccupazione. Nella località della Sassonia-Anhalt, un afghano 27enne ha ucciso con un coltello un connazionale di 23 anni, poi con la stessa arma ha ferito in maniera anche grave tre dei presenti alla visione del match nel giardino di una villetta, prima di essere abbattuto a colpi di pistola dalla polizia. Secondo gli inquirenti, «non vi sono indizi di un movente religioso».
Tuttavia, l'allarme per attentati di matrice jihadista rimane elevato. Lo Stato islamico della provincia del Khorasan (Ispk) ha minacciato di colpire a Berlino, Monaco di Baviera e Dortmund.
Secondo Gerhard Conrad, già capocentro del Servizio federale per le informazioni (Bnd) a Damasco e Londra, l'Ispk «per lo meno proverà» ad attaccare, per esempio con granate a frammentazione montate su droni, negli stadi o nei luoghi pubblici dove la folla si ammassa per seguire le partite.
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