New York. È sempre più complicata la situazione in Nordamerica, dove da due settimane i camionisti no-vax canadesi hanno bloccato l'Ambassador Bridge, il più importante valico di frontiera con gli Usa, dove passa circa un quarto del commercio tra i due Paesi (si stima che la paralisi costerà oltre 300 milioni di dollari al giorno). I manifestanti protestano contro il governo di Justin Trudeau per l'introduzione dell'obbligo vaccinale, e ora mettono a rischio anche la produzione: due delle più grandi case automobilistiche del mondo, Ford e Toyota, hanno annunciato la chiusura temporanea delle loro fabbriche in Canada per il mancato arrivo di componenti, e anche il gruppo Stellantis, che controlla Fiat Chrysler, ha annunciato ritardi nella sua fabbrica in Ontario per la mancanza di pezzi. Negli Stati Uniti, invece, il dipartimento di Sicurezza Nazionale rivela che un simile convoglio di protesta potrebbe scattare domenica, in corrispondenza con la finalissima del Super Bowl.
Tutto è iniziato quasi due settimane fa a Ottawa dopo l'introduzione da parte del governo della regola che chiede ai camionisti di essere completamente vaccinati quando attraversano il confine Canada-Usa, o in alternativa di affrontare una quarantena di due settimane. Da allora il loro «Freedom Convoy», il convoglio della libertà, si è trasformato in un movimento molto più vasto che unisce i no-vax, chi si oppone all'obbligo dell'uso delle mascherine e alle altre restrizioni anti-covid, con l'obiettivo di far cadere l'esecutivo di Trudeau (che nel frattempo il 31 gennaio si è preso il virus). Dopo aver paralizzato il centro della capitale canadese, il convoglio formato da centinaia di camionisti ha bloccato prima l'Ambassador Bridge (che collega la città di Windsor con Detroit) e poi anche il valico di Emerson, che collega Manitoba con il Nord Dakota. E il rischio di proteste simili si è diffuso negli Usa: le autorità hanno avvertito che un Freedom Convoy a stelle e strisce potrebbe partire dalla California nel fine settimana, mettendo a rischio lo svolgimento della finalissima del Super Bowl, domenica tra i Cincinnati Bengals e i Los Angeles Rams, al SoFi Stadium di Inglewood. La possibile destinazione finale è Washington, dove il presidente Joe Biden il 1 marzo pronuncerà il discorso sullo stato dell'Unione davanti al Congresso a Camere riunite. Il Dipartimento di sicurezza interna ha «ricevuto rapporti riguardo a camionisti che stanno pensando di bloccare le strade». La mobilitazione è sostenuta dall'estrema destra Usa, e ha guadagnato l'attenzione di gruppi estremisti e suprematisti.
Intanto, in Europa, le autorità stanno adottando misure preventive. A Bruxelles, dove un «convoglio della libertà» dovrebbe arrivare lunedì, il sindaco Philippe Close ha annunciato per la prossima settimana il divieto di manifestazioni anti-covid in città.
Mentre a Parigi, la polizia ha vietato i convogli e ha annunciato che «un dispositivo specifico per impedire il blocco delle strade», dopo che decine di veicoli si sono messi in marcia ieri l'altro da Bayonne e Nizza con l'obiettivo di «bloccare la capitale».
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