Va dalla ex e la uccide con dieci coltellate Terzo delitto in 48 ore

La vittima, maestra elementare, era madre di due figli. L'assassino fugge ma poi si fa catturare: "Lei mi ha dato una sberla"

Va dalla ex e la uccide con dieci coltellate Terzo delitto in 48 ore

Pastrengo (VR) Un'altra donna uccisa, la terza in quarantott'ore, un altro uomo che si giustifica dicendo d'aver «perso la testa». È un copione che pare sempre uguale quello delle donne uccise barbaramente dagli uomini che giuravano di amarle.

Stavolta è successo in provincia di Verona. Il portiere dell'hotel «Gasparina» di Castelnuovo del Garda (Verona) l'ha visto vagare nella notte, zuppo d'acqua e con la mano insanguinata. «Ha bisogno d'aiuto? Le chiamo un'ambulanza?». «No, chiami i carabinieri».

Un paio d'ore prima Jean Luc Falchetto, cinquantatreenne barista di Caprino Veronese, aveva massacrato a Pastrengo la sua ex compagna, Alessandra Maffezzoli, 46 anni, maestra elementare a Lazise. «La discussione è degenerata e ho perso il lume della ragione per un attimo - è stata la prima ammissione fatta ai carabinieri di Peschiera del Garda -. È stato come un interruttore acceso che si è staccato per pochi minuti».

Pochi minuti sufficienti a trasformarlo in un mostro. Ha preso un vaso, l'ha spaccato in testa alla donna che aveva amato e ancora desiderava, poi l'ha finita con una decina di coltellate. Così violente da spezzare la lama trovata dietro un armadio e sporca di sangue dai carabinieri. «Dobbiamo recitare il mea culpa - hanno detto alcuni vicini di casa della donna -. Viviamo a pochi metri e non ci siamo mai accorti di nulla».

Fino alle 21 dell'altra sera, quando dalla casetta a schiera della maestra, che ha due figli di 18 e 16 anni nati da una precedente relazione, hanno sentito delle grida inequivocabili. È stata l'ultima, disperata, inutile richiesta di aiuto da parte della donna. Il litigio si stava rapidamente trasformando in dramma, proprio mentre in tv stava per andare in onda una trasmissione dedicata all'omicidio-suicidio di Spilimbergo (Pordenone), l'altro caso, l'ennesimo caso, in cui un uomo ammazza una donna e poi, se ci riesce, si toglie la vita. Unica cosa certa: la donna ci rimette sempre.

Sentite quelle urla, i vicini hanno chiamato subito i carabinieri che, quando sono arrivati, hanno trovato la casa chiusa e circondata da un silenzio irreale. Per questo si sono arrampicati fino al primo piano e sono entrati nella parte mansardata della casa. Qui hanno trovato il corpo della maestra riverso in una pozza di sangue. L'assassino se n'era andato in fretta, nascondendo, si fa per dire, il coltello dietro l'armadio. Gli uomini del maggiore Francesco Milardi, comandante della Compagnia dei carabinieri di Peschiera del Garda, si sono subito messi sulle tracce dell'ex compagno nei confronti del quale la donna aveva già presentato denuncia tempo fa, ma «soltanto» per uno specchietto divelto dell'auto. E mentre lo cercavano, Falchetto stava provando maldestramente di farla finita. Si è gettato nelle acque del lago di Garda ma non è stato capace di completare il «progetto». istinto di sopravvivenza: è uscito dall'acqua ed è stato in quel momento che il portiere dell'hotel lo ha notato. «Non volevo farlo, è stata lei che mi ha dato uno schiaffo - avrebbe farfugliato -. Mi doveva dei soldi, erano sei mesi che aspettavo. Ma non volevo farle del male, non so cosa mi sia successo».

Ai carabinieri che lo hanno raggiunto poco dopo, Falchetto, ha fatto una prima parziale confessione. Ma davanti al pm di Verona, Valeria Ardito, ieri ha fatto scena muta. Il magistrato ha comunque emesso nei suoi confronti un fermo con l'ipotesi di omicidio e il 53enne è stato portato nel carcere di Montorio.

Si tratta ora di stabilire se il barista, con cui la maestra di Lazise aveva interrotto la relazione nel settembre scorso, abbia premeditato il delitto. Sarà importante accertare da dove sia spuntato quel grosso coltello. Se si trovava nella casa della vittima, o se l'ex compagno l'avesse portato con sé, cosa che farebbe scattare l'aggravante della premeditazione.

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