Vaccini in farmacia, la vittoria di Fi

Passa la linea azzurra anche sul siero obbligatorio ai medici

Vaccini in farmacia, la vittoria di Fi

I farmacisti possono diventare vaccinatori e per Forza Italia è una vittoria, la prova di «quel cambio di passo nella lotta alla pandemia per il quale abbiamo lavorato senza sosta», dice il coordinatore azzurro Antonio Tajani.

Il partito di Silvio Berlusconi rivendica di aver ottenuto nella legge di Bilancio la possibilità di eseguire le immunizzazioni in farmacia che ora, con il decreto Sostegni, è stata allargata. D'altronde, la richiesta Fi l'ha presentato a Mario Draghi già con il suo Piano vaccinazioni, nelle consultazioni per il governo e, dopo aver ottenuto la sostituzione di Domenico Arcuri, ha consegnato tutto al nuovo commissario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo.

Quasi tutti i punti sono stati recepiti, dalla regia centralizzata per le regioni all'obiettivo dei 500mila vaccini al giorno, dalla dose unica ai guariti dal Covid all'accelerazione sulle licenze per produrre in Italia e per l'approvazione Ema dello Sputnik, dalla possibilità di vaccinare nelle aziende al coordinamento europeo e al passaporto vaccinale. E si sta lavorando sulla strada indicata da Fi anche per lo scudo penale per i vaccinatori, sostenuto soprattutto dal sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto e per l'obbligo vaccinale per il personale sanitario, proposto in un ddl da Licia Ronzulli (nel tondo).

«L'Italia adotta finalmente la linea di azione -spiega Tajani- che si è dimostrata vincente in Europa e negli Stati Uniti, dove i farmacisti hanno già praticato milioni di vaccinazioni. Il servizio farmaceutico italiano, con 70 mila farmacisti in oltre 19 mila farmacie, sono da sempre una delle eccellenze della sanità italiana e un esempio di capillarità: c'è una farmacia ogni 3100 abitanti, anche nei Comuni più piccoli». Per gli azzurri, il cui responsabile sanità è il presidente dell'Ordine dei farmacisti Andrea Mandelli, questa rete efficiente è la piattaforma ideale per una vaccinazione di massa. E il piano vaccinale potrebbe «gettare le basi di un nuovo assetto per la tutela della salute basato sul concetto di prossimità», dice Tajani, sul «modello della farmacia dei servizi, presidio polifunzionale, introdotto nel 2009 dal governo Berlusconi». Spiega Mandelli che l'Ordine ha già organizzato un corso online di 16 ore per l'abilitazione, che poi prevede un tutoraggio per le prime somministrazioni di medici e infermieri accanto ai farmacisti. «Se arrivano le dosi, in tutt'Italia siamo pronti a partire dal 10 aprile».

Per Fi è inoltre un successo aver ottenuto che nel decreto Sostegni si superi per la catalogazione per codici Ateco, che non coprono tutte le attività, anche se gli chiede di più, un nuovo scostamento di bilancio da almeno 20 miliardi.

E nella relazione finale sulle linee guida del Recovery plan c'è la proposta di Fi di istituire un Fondo Sovrano italiano pubblico-privato e Fondo dei Fondi, «per favorire la patrimonializzazione delle imprese in cui possano confluire anche parte delle risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza, oltre al risparmio privato fiscalmente incentivato», ricorda Sestino Giacomoni.

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