Accelerare e procedere senza sprecare neppure una goccia dei preziosi sieri. È l'obiettivo del piano di vaccinazione del generale Francesco Paolo Figliulo, che punta a raggiungere l'80 per cento degli italiani a fine settembre. Certo, il presupposto è la disponibilità dei vaccini, che in questo momento non è scontata, ma anche la capacità di razionalizzarne l'uso per evitare, come già accaduto, che qualche fiala inutilizzata finisca tra i rifiuti speciali. Anche a costo di «arrivare a vaccinare chiunque passi», aveva detto a Che tempo che fa il commissario straordinario.
Parole, quelle di Figliuolo, che hanno subito trovato un'applicazione pratica. Firmata ieri l'ordinanza per dare indicazioni precise su come «evitare il rischio dello spreco di dosi», predisponendo delle liste di riserva con i nominativi di persone da chiamare in caso di rinuncia alla somministrazione da parte di singoli cittadini rispettando l'ordine di priorità del piano del governo. Qualcuno non si presenta all'appuntamento? Avanti il prossimo, senza perdere tempo ed evitando che il siero diventi inutilizzabile, dal momento che una volta scongelate le fiale - ognuna delle quali contiene da 5 a 10 dosi, a seconda dei farmaci - il contenuto deve essere iniettato entro la giornata. Con le liste di riserva sarà possibile contattare, last minute, per l'inoculazione sostitutiva, un altro paziente scelto tra gli aventi diritto in lista nei giorni successivi, ma sarà possibile andare avanti ad oltranza finché non si trova un soggetto disponibile. Un sistema che sarà comunque gestito caso per caso in ogni Regione e che contribuirà a velocizzare la vaccinazione e a raggiungere l'obiettivo fissato dal generale Figliulo, ovvero le 500mila inoculazioni al giorno, «regolamentando» le sostituzioni ed evitando chiamate improvvisate di parenti ed amici, come denunciato nei giorni scorsi da una puntata delle Iene. Il caso dei vacciani sprecati, che ha convinto il commissario ad approfondire la questione, è scoppiato proprio dalla trasmissione di Italia 1 dopo un servizio che mostrava come in un centro vaccinale di Firenze sia capitato che, a fine turno, delle dosi avanzate siano state buttate o somministrate a parenti o amici. Ora indaga la Procura per verificare eventuali irregolarità nelle somministrazioni, ma per Figliulo la priorità rimane quella di procedere speditamente con le vaccinazioni, utilizzando anche il buonsenso: rispettando le priorità dove possibile, altrimenti passando a categorie vicine e, in casi estremi, vaccinando «chiunque passi», anche le persone non prenotate.
Qualcosa del genere già accade nel Lazio che, ispirandosi al sistema israeliano, prevede i cosiddetti «panchinari», persone pronte a prendere il posto di chi non si presenta all'appuntamento per evitare di sprecare le dosi. «Abbiamo un over-booking composto dallo stesso target delle persone in vaccinazione», spiega l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato. Un sistema che sta funzionando bene. Una delle priorità del nuovo piano vaccinale è quella di mettere in sicurezza, dopo gli over 80, le persone estremamente vulnerabili, affette da patologie e disabilità che le espongono ad un rischio elevato di contrarre forme gravi di Covid, e anche chi le assiste, come i badanti.
A parte garantire l'approvvigionamento, la struttura guidata da Figliuolo provvederà a controllare costantemente i fabbisogni delle Regioni, lavorando al fianco della protezione civile e mantenendo un contatto continuo con i governatori. Alla fine del mese di marzo, una sorta di «riscaldamento» prima di sfoderare l'artiglieria pesante, il piano vaccinale ingranerà la marcia che ci dovrebbe portare fuori dal tunnel alla fine dell'estate.
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