Vannacci star del pratone tra selfie e cori. "Non userò il partito come un pullmino"

Il generale scortato dai suoi: "Ora il nuovo corso della Lega"

Vannacci star del pratone tra selfie e cori. "Non userò il partito come un pullmino"
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Qualcuno lo vede spuntare di prima mattina tra la folla e ironizza: «Si sarà paracadutato sul pratone?». Ovviamente parliamo del generale Roberto Vannacci. La star di Pontida 2024, le attenzioni di giornalisti e militanti sono tutte per lui. La folla lo acclama al grido di «Vannacci, Vannacci» e il generale gongola sornione. Sfodera un sorriso smagliante, i leghisti se lo contendono per un selfie. Per una foto. Lui mostra orgoglioso il segno del rossetto lasciatogli sulla guancia da una signora in evidente stato di euforia. È l'unica nota di rosso, per il resto il generale è circondato dal verde lega, ma non sembra affatto irritato, anzi: «È un piacevole momento». Con lui i suoi colonnelli, come l'immancabile Fabio Filomeni munito di accredito «ospiti». Il giro tra il fango continua e a chi gli chiede se è arrivato il momento di tesserarsi con la Lega risponde perentorio: «Ne parleremo, vedremo, ma ciò non toglie nulla: io sono qua con la Lega e faccio campagna elettorale per la Lega». Parole che hanno galvanizzato i militanti. Applausi spontanei, tranne uno che, indispettito, lo ha attaccato: «Lei non c'entra nulla con la Lega, prenda la tessera». Tra gli stand anche uno dedicato al suo libro, al «Vangelo» dei vannaccini, «il Mondo al Contrario». Anche qui le copie vanno a ruba, c'è chi dopo aver comprato il libro lo espone come un manifesto. D'altronde sono in molti tra i leghisti a riconoscersi nei «valori che solo lui - il generale - ha avuto il coraggio di scrivere» dice un militante. Dopo un breve giro sul pratone, tra i salumi di Calabria e i formaggi piemontesi, il generale si rifugia nel retropalco, lontano da occhi indiscreti. Vicino a Matteo Salvini, alla sua (estrema) destra. C'è chi lo cerca: «Avete visto Vannacci, esce da qui?» ci chiede qualche giovane ritardatario in cerca di un selfie. Dopo l'intervento dei ministri è il suo momento, Vannacci sale sul palco e parla. A braccio, fuori dagli schemi, come è suo solito fare. Per lui niente leggio, va avanti e indietro per il palco e il tono della voce è quasi minaccioso. «Dicono che voglia usare la lega come un pullmino. No, sono qua perché credo nella parola data!» - la folla applaude rumorosamente - «Siamo qua per il nuovo corso della Lega, che completa, che riunisce tutti quanti, che si basa su principi di sovranità, di ricchezza, di tradizioni e di onore» e qui più di qualcuno storce il naso e ripete sottovoce «il nuovo corso...». In molti si chiedono cosa abbia in mente il generale.

Lui, a manifestazione finita, a chi gli chiede se al congresso della Lega presenterà una mozione dice: «Ne parleremo quando ci sarà il congresso, io non escludo nulla». Aprirà un fronte interno alla Lega? Al momento non è dato sapere.

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