Le televisioni unificate governative ripetono che in Italia è stato vaccinato più d'un milione di persone, ma è falso. Per «vaccinare» occorrono sia la prima che la seconda dose del farmaco della Pfizer la cui produzione è andata in crisi. I veri «vaccinati» con due dosi sono meno di ventimila, come dire zero virgola.
Non solo cala il numero di vaccini in arrivo ma crescono le mutazioni del virus: dopo quella inglese arriva anche la francese, che lasciano temere stragi non perché siano più mortali, ma più contagiose. E se cresce il numero dei contagiati, essendo la percentuale di chi ci rimette la pelle è una costante sul numero complessivo, ne consegue che se il governo non fa qualcosa subito, darà presto troppo tardi.
L'altra cattiva notizia è che non ci sarà alcuna immunità di gregge per ottenere la quale occorrerebbe almeno il settanta per cento della popolazione vaccinata. Come scongiurare un lockdown non meno letale dell'epidemia? Il governo fa sapere che il commissario Arcuri minaccia azioni legali contro la Pfizer. Tempo perso.
Una soluzione ci sarebbe secondo il professor Walter Ricciardi: ottenere dalla Pfizer la concessione per produrre il vaccino in casa, in Paesi come l'Italia che sono in grado di farlo.
Ci sono tutte le condizioni, salvo una: la capacità del governo di decidere di un governo che rinunciasse alle crisi isteriche e alle chiacchiere generiche che finora ci hanno regalato il primo posto nella classifica epidemica mondiale.
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