Le varianti attualmente in circolazione, in particolare la Delta, sono più contagiose ma non così diverse da compromettere l'efficacia degli attuali vaccini. Quindi per adesso la terza dose è in grado di proteggere adeguatamente ma «il virus alla fine svilupperà mutazioni, che possono sfuggire alla risposta immunitaria fornita dal vaccino» e servirà un «aggiornamento». Ne è convinto Ugur Sahin, Amministratore delegato di BioNTech in un'intervista al Financial Times, per il quale i due filoni principali saranno i richiami per i vaccinati e raggiungere chi ancora non ne ha avuto la possibilità.
«Una nuova formulazione del vaccino potrebbe essere necessaria il prossimo anno per proteggere dalle mutazioni del virus - spiega-. Quest'anno un vaccino differente non è necessario. Ma per la metà del prossimo anno la situazione potrebbe essere diversa», dice Sahin, sottolineando che con il passare del tempo potrebbero emergere mutazioni in grado di evadere le difese immunitarie dell'organismo. «Questo virus rimarrà e si adatterà ulteriormente- aggiunge- non abbiamo motivo di presumere che il virus di prossima generazione sarà più facile da gestire per il sistema immunitario rispetto alla generazione esistente. Questa è un'evoluzione continua ed è appena iniziata».
Solamente una settimana fa, Albert Bourla, Amministratore delegato di Pfizer, aveva dichiarato alla ABC che, se da un lato «ci sarà un ritorno alla vita normale entro un anno», dall'altro «è probabile che saranno necessarie vaccinazioni annuali contro il Covid», avvertendo che le varianti continueranno ad arrivare, e quindi «non penso che questo significhi che dovremmo essere in grado di vivere le nostre vite senza avere le vaccinazioni. Ma questo, ancora una volta, resta da vedere». Sulla stessa linea anche Stéphane Bancel, CEO di Moderna, al quotidiano svizzero Neue Zuercher Zeitung: «A oggi, tra un anno, presumo».
Per far sì che ciò accada, Bourla afferma che probabilmente saranno necessarie vaccinazioni annuali. «Lo scenario più probabile per me è che, poiché il virus è diffuso in tutto il mondo, continuerà mostrare nuove varianti», sottolinea Bourla.
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