Consegnata la campanella a Mario Draghi, Giuseppe Conte ha definitivamente salutato Palazzo Chigi. Ha completato l'ultima parte del cerimoniale di insediamento che spetta al presidente del Consiglio uscente e ha chiuso la sua esperienza di governo mano nella mano con la sua Olivia, reticente a prendere parte a quel momento. Dalle finestre, i commessi e gli impiegati di Palazzo Chigi hanno tributato il loro saluto all'inquilino che se ne stava andando, un po' come accade in ogni condominio quando qualcuno trasloca. In quel caso ci si vede per un caffè e ci si dà, o meglio dava, una pacca sulla spalla o una stretta di mano. A Palazzo Chigi si usa applaudire dalle finestre. D'altronde, paese che vai e usanze che trovi. Sì, perché nonostante quello sia stato fatto passare come un tributo a Giuseppe Conte e alle sue prodi gesta durante i due anni di governo, in realtà è pura, semplice e ben nota prassi, ormai facente anch'essa parte del cerimoniale, anche se in via ufficiosa.
L'esperienza a Palazzo Chigi di Giuseppi si è chiusa con l'ennesima favola di Rocco Casalino, regista e narratore nemmeno troppo discreto, che fino alla fine ha voluto mettere la sua firma sul governo Conte. "L’applauso che il Palazzo gli ha tributato è stato sentito, lungo, credo senza precedenti", ha detto Rocco all'Adnkronos. E sono stati tanti i cronisti e i commentatori che, sicuramente in buona fede ma probabilmente dotati di memoria corta, ieri hanno sottolineato "l'affetto" da parte dei commessi di Palazzo Chigi. I più maliziosi hanno insinuato il dubbio che probabilmente dietro gli applausi potrebbe esserci l'aumento degli stipendi dei dipendenti di cui si parlava un anno fa prima dell'avvento dell'epidemia, che avrebbe accresciuto di 270 euro le loro buste paga, una lettura che sembra richiamare il fantozziano "com'è umano lei". Per qualcuno, forse, quello è stato uno stimolo in più ma la verità è che qualunque presidente del Consiglio uscente riceve l'omaggio da parte di Palazzo Chigi. Qualunque da almeno 10 anni.
Rocco Casalino si ricorda evidentemente male, perché di precedenti ce ne sono tanti, tutti documentabili anche se, certo, con evidenti differenze. Il video di Giuseppe Conte è più curato, ci sono varie angolazioni di ripresa e Giuseppi si ferma più dei suoi predecessori a raccogliere l'applauso, come una consumata star che abbandona il palco dopo il concerto della vita. Il ricordo più fresco che rispolveriamo a Rocco Casalino è quello del saluto di Paolo Gentiloni nel 2018, che senza troppi fronzoli accoglie il rumoroso applauso e ringrazia con discrezione prima salire in auto con sua moglie e uscire da Palazzo Chigi. Ci sono poi i precedenti con Enrico Letta e Renzi, tutti presenti su Youtube e facilmente rintracciabili con una semplice ricerca.
C'è anche il saluto a Silvio Berlusconi, al quale i commessi e gli impiegati di Palazzo Chigi dedicarono un lunghissimo, sentito, applauso, che lui ricambiò commosso. Era il 2011, sono passati 10 anni e questa è stata forse la prima volta per questo cerimoniale ufficioso, evidentemente nato di slancio per un ringraziamento sincero. "Roma, 16 nov. (TMNews) - Si è congedato tra gli applausi dei dipendenti di palazzo Chigi, Silvio Berlusconi.
Al termine della cerimonia del passaggio di consegne con Mario Monti e dopo aver passato in rassegna il picchetto d'onore, l'ex premier è salito sulla sua auto mentre dalle finestre i dipendenti gli tributavano il loro omaggio", si legge nelle cronache dell'epoca.
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