Verso le elezioni tra processi e allarme fascisti

È arrivata la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Roma nei confronti di Stefano Bandecchi

Verso le elezioni tra processi e allarme fascisti
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La sinistra rispolvera le due vecchie armi nell'ultima settimana della campagna elettorale in Emilia Romagna e Umbria: toghe rosse e fascismo. La sinistra punta sull'usato sicuro per battere il centrodestra. In Umbria, puntale come un orologio svizzero, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Roma nei confronti di Stefano Bandecchi (foto), sindaco di Terni e fresco di un accordo elettorale con la presidente leghista uscente della Regione Donatella Tesei. Il sindaco di Terni deve rispondere di avere evaso quasi 14 milioni di euro come amministratore di fatto dell'università telematica Unicusano. Il denaro, secondo l'impianto accusatorio, non sarebbe stato versato tra il 2018 e il 2022. Il vulcanico presidente della Ternana, diventato bersaglio della sinistra, si affida all'ironia: «Sono felice che sia uscita questa notizia perché si dimostra il teppismo o il tempismo». L'Umbria diventa un test decisivo per la segretaria del Pd. Iniziata (come in Liguria) con il favore dei sondaggi, ora però l'ago della bilancia sembra pendere dalla parte della presidente uscente. Nonostante il Pd abbia puntato su Stefania Proietti, sindaco di Assisi con una formazione cattolica e moderata. Gli attacchi della sinistra si orientano tutti contro Bandecchi, accusato anche per un post su Instagram «i voti li compro». Post chiaramente ironico che però arma subito il partito di Fratoianni. Addirittura il deputato Marco Grimaldi (Avs) chiede un'informativa urgente a Piantedosi sul post.

Arma giudiziaria in Umbria, in Emilia invece c'è lo spauracchio fascista da dare in pasto agli elettori. Il sindaco di Bologna Lepore ha scomodato addirittura le camicie nere, riferendosi a un corteo di Casapound che però è il movimento più anti-meloniano che esista a destra. Il pericolo fascista serve per tenere calda la base ed evitare una sorpresa elettorale nella roccaforte rossa. L'ex governatore Stefano Bonaccini, mette da parte il suo profilo mite, e si accoda ai vari Bonelli e Fratoianni: «Errore madornale autorizzare quella manifestazione» dice al Corriere. La sinistra carica a massimo la propaganda. Si vota domenica e lunedì. Schlein sognava il 3 a 0.

Ora deve accontentarsi, se va bene, della vittoria in Emilia Romagna. Domani in Umbria arriva la premier Meloni per la chiusura della campagna elettorale. E per consolidare quella che sembra una vittoria a portata di mano.

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