Verso lo stato di emergenza in 6 regioni

A Verona divieti per l'uso dell'acqua potabile. Più "magro" il Naviglio

Verso lo stato di emergenza in 6 regioni

La siccità non allenta la morsa e neppure i temporali attesi per i prossimi giorni basteranno a risolvere la situazione. Tanto che il governo, come ha assicurato il premier Mario Draghi, è pronto ad «approvare i piani di emergenza regionali». Un terzo dell'Italia è in crisi e sei regioni hanno già inviato alla Protezione civile la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza: Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Friuli e Veneto. L'agricoltura è in crisi e il portafoglio degli italiani ne risente, visto che il taglio dei raccolti spinge l'inflazione nel carrello della spesa con aumenti che vanno dal +10,8% per la frutta al +11,8% della verdura, come denuncia Coldiretti.

Mentre si aspetta il via libera di Palazzo Chigi alle misure di contrasto alla scarsità d'acqua, scattano intanto i primi provvedimenti a livello locale. Come a Verona, dove in seguito al perdurare dell'emergenza idrica, il sindaco Damiano Tommasi ha firmato un'ordinanza che limita l'uso dell'acqua potabile ai fini domestici, per la pulizia personale e per l'igiene, invitando i cittadini ad adottare comportamenti e abitudini utili a ridurre gli sprechi. Fino al 31 agosto sarà vietato usare acqua potabile proveniente da fonte idrica per l'irrigazione di orti, giardini e campi sportivi, per il lavaggio di automobili, salvo impianti autorizzati, per il riempimento di piscine e per ogni altra attività che non sia strettamente necessaria ai fini del fabbisogno umano.

La protezione civile, intanto, è al lavoro insieme alle Regioni per definire gli interventi da inserire nello stato di emergenza nazionale. Ancora non è chiaro quando verrà proclamato. «Quando avremo le idee chiare sulle misure da adottare», ha ribadito il capo del dipartimento, Fabrizio Curcio. Per il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, bisognerà aspettare qualche giorno, al massimo una settimana. Già domani il governo dovrebbe approvare i vari piani presentati dalle regioni, con i primi interventi per mitigare gli effetti della siccità sul territorio.

La siccità si sta facendo sentire in molte regioni.

In Lombardia il Naviglio grande, uno dei simboli di Milano, diventa molto più magro, con la portata ridotta a 12 metri cubi al secondo rispetto ai 55 che sono «normali» in questa stagione. Nel Lazio, dal Tevere in secca, affiorano rifiuti: con il fiume che cala di cinque centimetri al giorno.

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