Il Comune di Cagli (settemila abitanti) incassa di più di Bologna con le multe per l'eccesso di velocità registrate dagli autovelox. Il sindaco di Roma che raddoppia il numero delle postazioni per combattere l'eccesso di velocità (e quindi di pericolosità) sulle strade. E infine gli episodi di sabotaggio in provincia di Rovigo e di Padova registrati in questi ultimi giorni. Il processo agli autovelox è iniziato. E ne parliamo con Simone Baldelli, già deputato di Forza Italia, e da sempre paladino dei diritti dei consumatori (in questo caso automobilisti) per l'abuso che si fa di questo strumento di controllo.
L'intolleranza verso gli autovelox sfugge di mano. Nel Padovano ne hanno fatto saltare uno con sommo gaudio dei tanti automobilisti (oltre 24mila in un mese) multati.
«Far saltare un autovelox è un atto grave che va condannato. Va detto anche che gli autovelox devono essere segnalati correttamente e quando si registrano picchi anomali di multe spesso c'è qualcosa che da questo punto di vista non va».
Quando era parlamentare propose la regolamentazione degli autovelox per evitarne abusi ai danni degli automobilisti. Cosa rimane del suo impegno?
«Sul tema delle multe abbiamo fatto diversi positivi passi avanti sul piano normativo. C'è un punto ancora aperto: da anni manca il decreto ministeriale per definire regole certe sugli autovelox, come prevede la riforma del Codice della Strada del 2010. Questa assenza crea confusione. E nella confusione c'è chi usa questo strumento più a scopo di cassa che di sicurezza stradale, come anche il ministro dei Trasporti, Salvini, ha sottolineato di recente, rispondendo a un question time di Forza Italia.»
C'è la questione del differente uso di questo strumento da parte delle amministrazioni locali. Una recente inchiesta ha prodotto una classifica che mostra le differenze tra un capoluogo e l'altro. In testa Milano: 174 euro annui per ogni automobilista meneghino.
«Grazie a un mio emendamento i dati sugli incassi delle multe da due anni a questa parte sono diventati pubblici e ci dicono che Firenze e Milano usano questo strumento molto più di altre città capoluogo. Al di là dei proventi incassati c'è da chiedersi se a questo utilizzo intenso corrisponda anche un effettivo aumento della sicurezza stradale».
C'è anche l'altra faccia della medaglia: gli incassi dovuti alle multe. La sola Lombardia nel 2022 ha raccolto 193 milioni di euro. Soldi che tornano alla comunità.
«Tornano alla comunità con vincoli ben precisi: in assenza di deroghe questi incassi devono essere destinati alla sicurezza e alla manutenzione stradale, non ad altro. E anche su questo aspetto gli enti locali sono obbligati a rendicontare al governo».
Gli autovelox non potrebbero essere un valido deterrente al superamento dei limiti di velocità?
«Gli autovelox
adeguatamente segnalati possono, ma non sempre, dissuadere gli automobilisti dal superare i limiti. Quelli nascosti tra i cespugli invece non prevengono e non dissuadono, anche se spesso portano più soldi alle amministrazioni».
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