Francesco Guccini e Roberto Vecchioni gli hanno anche dedicato una canzone: «Ti insegnerò a volare». Alex Zanardi è qualcosa di più di un ex pilota di F1, di un fuoriclasse del pedale, ma è un esempio, che insegna a vivere. Non solo a chi è nelle sue condizioni, ma a tutti noi, all'apparenza normodotati, anche se lui e quelli come lui hanno qualcosa di meno, per avere qualcosa di più. Gli hanno dedicato una canzone: E se non potrai correre/ E nemmeno camminare/ Ti insegnerò a volare. E adesso dovrà tornare a volare, ancora una volta, come una volta, come ci ha insegnato a fare, perché Alex può.
Un tratto di strada apparentemente semplice. Una lunga lingua d'asfalto che punta leggermente all'ingiù. Alex Zanardi ha perso probabilmente il controllo del suo mezzo ed è finito contro un camion. L'impatto è stato spaventoso, e le condizioni del 54enne fuoriclasse bolognese si sono presentate subito gravissime. È successo intorno alle 17 in provincia di Siena, durante una delle tappe della staffetta di «Obiettivo tricolore», viaggio che vede tra i partecipanti atleti paralimpici in handbike, bici o carrozzina olimpica. La testimonianza di Mario Valentini, Ct della Nazionale paralimpici che seguiva il gruppo come assistenza, aiuta a ricostruire l'accaduto: «È successo tutto su un rettilineo in leggera discesa ha spiegato Valentini visibilmente scosso e sotto choc - appena prima di una leggera curva. Alex ha invaso di poco l'altra corsia proprio mentre stava sopraggiungendo un camion che ha provato a sterzare senza però riuscire ad evitare l'impatto. Cosa posso dire? Sono disperato. Alex per me è davvero come un figlio, qualcosa di molto di più di un atleta di primo livello, di un esempio da mostrare al mondo. Alex non si meritava anche questa prova». Sul posto sono intervenuti immediatamente, insieme agli uomini del 118, i vigili del fuoco, i carabinieri e gli agenti della polizia municipale dell'Amiata-Valdorcia. Zanardi è poi stato portato in elicottero al «Le Scotte» di Siena. Da quanto è trapelato, il pilota avrebbe riportato un politrauma, anche se dopo l'impatto è rimasto cosciente fino all'arrivo dei soccorsi e respirava autonomamente. È stato sottoposto a un intervento neurologico ed è in gravissime condizioni.
Partito il 12 giugno, Zanardi è stato il promotore di «Obiettivo Tricolore», un lungo viaggio che coinvolge oltre 50 atleti paralimpici. Un messaggio di forza, di speranza e fiducia che abbraccia l'Italia intera. Zanardi era partito sorridente e positivo come sempre da Sinalunga, in Piazza Garibaldi, alle ore 14.30 insieme ad Alessandro Cresti e ad Enrico Fabianelli, due giovani ciclisti pieni di coraggio e passione che con la bici vanno più forte della malattia; due esempi per tanti coetanei che lottano contro la sclerosi multipla. Zanardi era già stato vittima di uno spaventoso incidente il 15 settembre del 2001, nel quale perse gli arti inferiori. Un incidente avvenuto nel corso dell'American Memorial, prova di formula Cart, sul circuito tedesco del Lausitzring, lo stesso dove il 25 aprile dello stesso anno, perse la vita Michele Alboreto. Dopo l'incidente del Lausitzring, Zanardi ha iniziato a partecipare a varie manifestazioni per atleti disabili e, ritiratosi dalle corse automobilistiche, ha intrapreso una nuova carriera sportiva nel paraciclismo, dove attualmente corre in handbike nella categoria H4. Il suo palmares è semplicemente da capogiro: 4 ori e 2 argenti alle Olimpidi; 12 oro, più 5 argenti e 1 bronzo ai mondiali.
Adesso è chiamato a superare l'ennesima prova. L'ennesima sfida estrema. E per dirla con la coppia Guccini-Vecchioni, Non d'arrivare primo.
E al diavolo il destino.
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