"Mi dispiace che su questo tema ci siano state delle strumentalizzazioni anche interne al partito". Lo ha affermato il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, riferendosi alla mozione di sfiducia a Matteo Salvini.
"La nostra posizione ha tenuto aperta la vicenda del Russiagate e ha fatto si che Conte smentisse Matteo Salvini, che gli desse del bugiardo, e che emergessero tutte le contraddizioni che sono poi emerse - ha sottolineato Zingaretti al Corriere -. Se invece avessimo presentato subito la mozione di sfiducia la vicenda si sarebbe chiusa in 48 ore senza mettere in difficoltà la maggioranza gialloverde".
"Ricordo che Di Maio - ha continuato il segretario del Pd in riferimento ai presunti fondi russi alla Lega - qualche giorno fa disse: 'Quando il Parlamento chiama bisogna andare'. Prendo atto che anche su questo non è stato di parola". E così il Pd tira dritto e continua la sua "guerra" contro il vicepremier leghista. "Da domani" alle feste dell'Unità, "raccoglieremo le firme per chiedere le dimissioni di Salvini, il ministro che spacca dal Parlamento".
"Con questo processo vogliamo tenere il più grande dibattito popolare della storia del dopoguerra su dove vogliamo portare questo Paese - ha spiegato -. Ci sono già arrivati 7mila contribuiti dalla piattaforma online e io sono convinto che il Pd, ridando credibilità all'opposizione, tornerà a vincere, perché siamo l'unica possibilità esistente in Italia.
Ma per farlo dobbiamo essere seri e non seguire in maniera ossessiva i tweet di Salvini per rispondergli. Recuperiamo un'autonomia di pensiero e di visione e rimettiamo al centro la vera agenda che serve agli italiani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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