Polizia inerme, banditi in libertà E l’Italia si rifugia nel «fai da te»

Le convulsioni del governo hanno oscurato nelle ultime settimane il fallimento grave e certo dello stesso esecutivo sul fronte della pubblica sicurezza. L’Italia è inquieta e impaurita, segnata dall’invasività di una malavita aggressiva che non risparmia metropoli e piccoli centri. Il Paese troppo spesso si affida ad elementari misure di prudenza o di «fai da te» e non perché le forze dell’ordine siano incapaci o restìe ad impegnarsi, ma perché queste stesse forze sono messe in condizione di rendere poco e male da uno sgangherato disegno d’impiego.
Il disagio si avverte ovunque. Nelle più ricche province del Nord è diventato più preoccupante il problema delle cosiddette «rapine in villa». Espressione impropria, perché si tratta di rapine in «casa», compiute in centri nei quali la tradizione della casetta unifamiliare è seguita da tutti, operai, imprenditori, giardinieri, professionisti. Questa forma di criminalità angoscia soprattutto gente modesta, italiani che si ritrovano in camera da letto la violenza di criminali senza scrupoli e che sempre più spesso tremano per l’incolumità di mogli e figli, ostaggi preferiti della schiuma di un’immigrazione che non abbiamo saputo e voluto controllare.
Nei centri più grandi, la stessa criminalità multiforme e aggressiva ha di fatto occupato interi quartieri che sono diventati degradati, amministrati da caid che hanno applicato allo spaccio della droga i criteri della grande distribuzione. Il fatto che tanti cittadini si sentano obbligati, pur controvoglia, a organizzare ronde e presidi dovrebbe allarmare tutti. Così come la costruzione di certi muri dovrebbe far comprendere che in una democrazia non è tollerabile vivere in perenne stato d’allerta, cambiando abitudini e stili di vita, riducendosi a comportarsi come durante un assedio.
E non basta. Si salta all’indietro di più di un secolo e ridiventa terribilmente pericoloso viaggiare sui treni a lunga percorrenza Nord-Sud. C’è un Far West notturno ed extracomunitario, coi convogli assaltati da professionisti della grassazione che picchiano e sequestrano il personale delle Ferrovie e spogliano i passeggeri. A rendere più inquietante il quadro intervengono gli omicidi e le rapine commessi da delinquenti scarcerati grazie all’indulto.
Da tante città d’Italia si levano proteste e petizioni che nessuno ascolta. I cittadini vorrebbero anche maggiori controlli sulle strade, per evitare il ripetersi di stragi assurde che falciano soprattutto giovani.

Nei giorni scorsi il ministro dei Trasporti ha annunciato un giro di vite per colpire chi guida pericolosamente, ma ha omesso di spiegare che la Finanziaria ha sensibilmente ridotto la capacità operativa delle forze dell’ordine, che per effetto dei tagli oggi dispongono di meno uomini e di mezzi ridotti. Una manovra che certamente piace a chi vive di malaffare e che impone ai cittadini l’insicurezza dei secoli bui.

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