Roma - Via libera all’accordo per la concessione della cassa integrazione in deroga per lo stabilimento Fiat di Pomigliano. L’intesa che riguarda 4.812 dipendenti è stata firmata dalla Fim-Cisl, Uilm, dalla Fismic e dall’Ugl metalmeccanici ma non è stata siglata dalla Fiom contraria alla cassa integrazione in deroga e favorevole invece alla cassa integrazione straordinaria.
Cosa prevede L’intesa prevede che la Cig in deroga parta dal 15 novembre per i successivi otto mesi e che ad anticipare i trattamenti sia la Fiat stessa. In particolare riguarderà 4.507 dipendenti dello stabilimento di Pomigliano e 305 dello stabilimento di Nola. Ci sarà continuità con gli ammortizzatori attualmente erogati ai lavoratori degli stabilimenti.
La Fiom non ci sta Non ha firmato l’accordo la Fiom, perchè non ha ricevuto "garanzie occupazionali sufficienti" e perché sostiene che la Fiat potesse ricorrere ad altri strumenti. A spiegare le ragioni dello strappo è stato, al termine dell’incontro al ministero del Lavoro, il segretario nazionale e responsabile auto della Fiom, Giorgio Airaudo.
Gli altri sindacati La cassa integrazione in deroga era l’unico strumento per garantire tutti i lavoratori. È questa l’opinione della Fim e della Uilm. Secondo Bruno Vitali (Fim) "serve a dare un reddito ai lavoratori in attesa di essere riassunti tutti gradualmente nella Newco a partire dal prossimo anno". Della stessa opinione Eros Panicali della Uilm, secondo cui si tratta "dell’unico strumento per tutelare i 4.
800 lavoratori e dare continuità in questi otto mesi in attesa che tutti passino alla nuova società". Per Roberto Di Maulo della Fismic, la cassa integrazione in deroga si lega alla "esigenza tecnica di raccordare la cig in deroga alla cassa straordinaria al fine di ricollocare tutti i lavoratori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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