Posillipo-Pro Recco con l’incognita piscina

Toccherà a Massimiliano Caputi ed Enzo Carannante, fischietti designati per gara 1 della finale del campionato di pallanuoto tra Posillipo e Pro Recco, calmare oggi alle 19,30 alla Scandone di Napoli gli animi arroventati di una vigilia che, se qualcosa ha avuto di straordinario, sono le polemiche (diretta su Rai Sat). Quanto è successo fino a ieri deve essere dimenticato. I veleni fanno da (pericoloso) propellente in vista della finale scudetto. Un clima pessimo, pericoloso, dannoso per la pallanuoto. Ma soprattutto insidioso. Sale il rischio di reazioni spropositate e impreviste, di gesti inconsulti da parte di faziosi e irresponsabili. Non sono fantasie, ma incubi. Tutto è possibile. Basti pensare a quanto accaduto mesi fa a Camogli e Civitavecchia. Il modo peggiore per andare alla parte più bella e affascinante della stagione. Peccato. Un’ulteriore tensione si aggiunge con quanto sta accadendo in queste ore a Napoli: l’unico impianto cittadino degno di questo nome ( quante analogie con Genova !) è occupato dai lavoratori socialmente utili del Comune. Si giocherà o no? Si spera che il buon senso prevalga.

Per l’intanto ieri acqua sul fuoco è stata gettata da entrambi i contendenti: De Crescenzo, che festeggia la 500ma partita sulla panchina napoletana, si aspetta una prova di carattere dai suoi. «È la festa del nostro sport» gli fa eco Pino Porzio da Recco. Sembra quasi che gli stessi protagonisti cerchino adesso di evitare che, ancora una volta, la pallanuoto faccia harakiri.

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