Godetevi l’ultimo Prandelli, ct dell’Italia semifinalista di euro 2012 a dispetto di ogni pronostico e all’attacco dei nuovi rivali. Non è il «prete» spogliato descritto dalle gazzette pettegole, non è nemmeno disposto a salire in cattedra dopo aver dato una bella lezione di calcio moderno all’Inghilterra. Godetevelo perché è il Prandelli più autentico appena provato dal ritorno a Cracovia nella notte (ritardo a causa dell’antidoping di Balotelli) e dalla decisione di ripetere il rito del pellegrinaggio, cambiata solo la destinazione, alla Divina provvidenza questa volta, distanza più corta, 11 chilometri. L’ultimo Prandelli, che continua a piacerci molto, non si è lasciato intenerire dagli applausi che lo hanno accolto in sala-stampa, ieri a Cracovia. «Di solito amo conservare i sassolini nelle scarpe per tanto tempo ma poiché siamo bravi nel tackle qualche calcione ci piace tirarlo» è la risposta per niente remissiva destinata ai pochi, per fortuna, feroci censori, che gli hanno piantato velenose frecce nella schiena, a tradimento e senza motivo. Non si è lasciato nemmeno intimidire dai parrucconi dell’Uefa o condizionare dall’amicizia antica con Platini: lo strabismo organizzativo nel fissare la semifinale riservando a una squadra, alla Germania, due giorni in più di riposo, è stato denunciato in pubblico. «O si rivede il prossimo calendario del torneo oppure affrontare la parte finale con questa disparità è un attentato allo spettacolo» il dissenso netto e motivato. Alla fine persino la minaccia di regolare il vecchio conto (mondiale del 2006), invocata dalla stampa tedesca, non è capace di zittirlo. «Manca ancora tanto per una finale ma siamo vivi e non esistono nel calcio gli invincibili. I tedeschi sono veramente forti, hanno 17 centri federali e noi uno solo, Ozïl è il loro regista moderno ma faremo la nostra partita sulle loro debolezze» la sfida raccolta e rilanciata in campo tedesco con una fede che non può mai essere scambiata per presunzione.
Godetevi ancora l’ultimo Prandelli, brillante difensore dei difetti vistosi, emersi e denunciati anche al cospetto degli inglesi, umiliati nel gioco, non invece nel risultato in bilico fino ai rigori. Sono le ombre dell’Italia semifinalista: 35 tiri, pali compresi, nello specchio della porta senza riuscire a fare gol, per esempio; oppure il 62% di possesso palla senza riuscire a sferrare il colpo del ko. «Il calcio è un gioco, può capitare di tirare tanto e non fare centro. Ma io dico: se continuiamo così, su 10 partite ne vinciamo 9»: sicurissimo il Ct. È solo la breve rincorsa per mettere al riparo i due attaccanti di professione, Cassano e Balotelli, 4 gol il modesto profitto, il più piccolo di tutte e quattro le semifinaliste. «È vero ma se riusciamo a portare 4 o 5 uomini in area di rigore altrui con altri 2 fuori, beh io allora sono contento. E se, come con l’Inghilterra, anche i centrocampisti, tipo Nocerino, possono rischiare di fare gol, il mio giudizio è positivo» la risposta. Che entra nel vivo della critica aprendo l’ombrello per Cassano e Balotelli. «Averne di gente come Antonio che gioca 40-50 minuti a quei livelli! Mario poi mi è piaciuto tanto, ha fatto quel che gli ho chiesto, è stato bravo, molto ordinato, gli sono mancate fortuna e lucidità» la conferma che dalla strana coppia non si schioderà nemmeno in semifinale. Come è giusto che sia. Loro lo hanno portato fin qui, loro possono trascinarlo a Kiev o farlo rientrare in Italia venerdì sera. «Il problema non è il gol, dobbiamo migliorare negli inserimenti con i tempi giusti» l’appunto didascalico destinato ai suoi.
Respinte anche le candidature di Nocerino e Diamanti: «Per far giocare Nocerino dovrei lasciare fuori De Rossi o Marchisio». Capito? Quello che conta è proseguire sulla strada battuta in questo europeo, accettando il rischio di farsi infilare in contropiede pur di esprimere un calcio temerario, «che piace ai giovani ed entusiasma il pubblico italiano» la chiave di lettura dei 22 milioni di audience tv. «Se non vogliamo nei prossimi anni vedere europei e mondiali solo in tv, dobbiamo fare qualcosa di più» è il suo messaggio destinato a tutto il calcio italiano e al club Italia che non può pensare, neanche dinanzi alla Germania, di tornare indietro. «Se ci difendiamo e basta, un gol prima o poi lo prendiamo dai tedeschi» la sua previsione.
E allora meglio mollare gli ormeggi perché anche se i tedeschi sono più forti, più freschi, risultano invincibili (hanno sempre vinto le ultime 14 sfide) e hanno fatto riposare gente del calibro di Gomez contro la Grecia, resistono tanti però. Specie quando hai in porta uno come Buffon («non vi dico quel che ci siamo detti prima dei rigori») oppure uno come Pirlo («mi ha sorpreso il suo cucchiaio») a tirare rigori e menare le danze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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