Precari e sindacati contro il Comune: «Nessun impegno ad assumere»

Dopo un anno ancora un nulla di fatto. I 300 ex dipendenti del Comune rimangono a casa, i 120 precari rimangono tali, chissà ancora per quanto. «Il Comune non ha ancora sciolto il nodo della carenza di personale in tutti i servizi - attacca Daniela - nè la questione centrale del rientro delle persone a lavoro. Le graduatorie sono scadute da un anno: su 150 amministrativi rimasti a casa una sola, a quanto ci risulta, è stata reintegrata. Gli altri sono ancora in aspettativa a stipendio zero». In particolare sono tre i servizi in grave sofferenza di personale: anagrafe, infanzia e servizi funebri «che garantiscono funerali calmierati». I dati diffusi da Palazzo Marino parlano di 122 lavoratori dei servizi sociali e amministrativi assunti da gennaio, 38 educatrici a tempo determinato e 11 docenti. Ma i numeri non coincidono: «senza dati reali è impossibile portare avanti le trattative», dicono sindacati e comitati dei precari. «Ci sono 300 unità rimaste a casa, perchè le graduatorie sono scadute - spiega Nicola de vita, Rsu Pubblico impiego - ma il Comune piuttosto che reintegrarli ha esternalizzato i servizi alle cooperative. Gli unici contratti stipulati sono per le sostituzioni maternità e malattie».

«Non siamo per nulla soddisfatti dell’incontro - commenta Tatiana Cazzaniga Rsu - ancora non ci sono state date le risposte all’accordo che prevedeva una serie di assunzioni a tempo determinato, in vista dell’indeterminato».

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