
Come andare in pensione anticipata nel 2025? L’Inps ha aggiornato le opzioni disponibili per il 2025 con la circolare 53 che delinea il quadro complessivo delle misure previdenziali. In esso, si conferma la proroga di alcune misure già introdotte negli anni passati, l’introduzione di novità rilevanti e la conferma di alcune limitazioni. Ecco tutto ciò che c'è da sapere.
Quota 103
Anche nel 2025, i lavoratori potranno accedere alla pensione anticipata flessibile, conosciuta come Quota 103, al raggiungimento di 62 anni di età e 41 anni di contributi. Tuttavia, come nel 2024, questa misura presenta diverse restrizioni che ne riducono l’appeal. In particolare, l’assegno pensionistico sarà calcolato interamente con il sistema contributivo, generalmente meno vantaggioso rispetto al sistema misto, che è più favorevole a chi ha iniziato a lavorare prima del 1996.
Opzione Donna
Un aspetto importante riguarda le lavoratrici. La circolare dell’Inps conferma per il 2025 i requisiti per l’Opzione Donna, che consente alle donne di andare in pensione anticipata. I requisiti, che dovevano essere soddisfatti entro il 31 dicembre 2024, rimangono invariati: 61 anni di età (ridotti a 60 per le donne con un figlio e a 59 per quelle con due o più figli o in situazioni di crisi aziendale) e 35 anni di contributi. Questa misura è, però, riservata a specifiche categorie di lavoratrici, tra cui dipendenti o licenziate da aziende con crisi in corso, donne con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, e caregiver che assistono disabili gravi. Anche per l’Opzione Donna, l’assegno pensionistico è calcolato solo con il metodo contributivo, con possibili riduzioni rispetto al sistema misto. Inoltre, la prestazione è soggetta a finestre mobili: 12 mesi dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le autonome.
Novità per le madri lavoratrici
Una novità importante riguarda le madri lavoratrici: l’articolo 1, comma 179, della legge di Bilancio 2025 aumenta da 12 a 16 mesi il limite massimo della riduzione del requisito anagrafico per le lavoratrici con quattro o più figli. Inoltre, viene mantenuto il beneficio che permette di applicare un coefficiente di trasformazione maggiorato per chi ha uno, due o tre figli, ma questo beneficio deve essere richiesto esplicitamente al momento della domanda di pensione. Le lavoratrici madri possono anche usufruire di agevolazioni nell’ambito dell’Ape Sociale, con una riduzione del requisito contributivo di un anno per ciascun figlio, fino a un massimo di due anni.
Ape Sociale
La circolare conferma anche che la manovra finanziaria ha esteso l’accesso all’Ape Sociale fino al 31 dicembre 2025, mantenendo invariati i requisiti di accesso: almeno 63 anni e 5 mesi d’età e la mancanza di requisiti per la pensione anticipata o di vecchiaia. I beneficiari devono appartenere a categorie specifiche, come lavoratori con mansioni gravose, invalidi civili al 74%, disoccupati che hanno esaurito la NASpI o simili, e caregiver. I requisiti contributivi sono almeno 30 anni per disoccupati, invalidi e caregiver, e almeno 36 anni per chi svolge mansioni gravose. Anche le lavoratrici madri di tutte le categorie beneficiano di una riduzione del requisito contributivo. Le domande per l’Ape Sociale possono essere presentate in tre finestre temporali: dal 1° gennaio al 31 marzo, dal 1° aprile al 15 luglio, e dal 16 luglio al 30 novembre. Anche in questo caso, la prestazione non è cumulabile con redditi da lavoro dipendente o autonomo, salvo per i redditi da lavoro autonomo occasionale entro un limite di 5.000 euro lordi annui.
Altre misure per il 2025
Infine, per l’anno 2025, l’Inps ha previsto un aumento di 8 euro mensili nell’incremento della maggiorazione sociale per il trattamento pensionistico e ha alzato di 104 euro annui il limite reddituale massimo per beneficiare di tale incremento.
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