Il rebus previdenza

Il rebus previdenza
00:00 00:00

Lanciamo un allarme. Negli ultimi giorni, chi ha letto giornali o ascoltato radio e tv, è stato travolto dai numeri terribili della demografia italiana.

Quest’anno in prima elementare si sono iscritti 6mila bambini in meno dello scorso. Agli esami di Stato risultano 10mila iscritti in meno del 2023. UnionCamere ci dice che mancano all’appello circa 800mila laureati. Mancano ingegneri, tecnici specializzati d’ogni genere e artigiani.

Proseguendo sulla road-map del disastro annunciato, vi ricordo che la vita media attesa di un italiano è di circa 85 anni.

Questa cresce (lo dicono gli statistici) di circa un anno ogni tre, insomma per moltissimi la linea dei cent’anni sarà abbondantemente superata, ormai c’è un quinto tempo di vita da considerare. Mentre si aspettano tutti gli altri ultracentenari che arriveranno, in anagrafe se ne contano già oltre 23mila.

Insomma, pochi bambini, tanti vecchi. E chi lavora? Chi produce? Chi arricchisce se stesso ed il Paese? Chi sosterrà chi non lavora? Da Itinerari Previdenziali Alberto

Brambilla ed il suo staff confermano che il 13,5% della popolazione paga due terzi delle tasse. E quando tutti questi andranno in Pensione? L’Istat ci dice che nel 2050 il 35% degli italiani (circa 18 milioni di persone) avranno più di 65 anni. Ma perché l’Istat misura quel parametro? Perché oltre i 65 anni le persone diventano improduttive. Vanno in pensione.

Ma chi pagherà per le loro pensioni se non c’è il ricambio generazionale? A tutto questo aggiungiamo un debito pubblico che sfiora i 3mila miliardi a rendere il tutto ancora più complicato.

Abbiamo una sola speranza. Noi stessi. Cominciate a risparmiare ed a trovare il modo di far crescere il più possibile, nel tempo, i vostri risparmi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica