L’occupazione in crescita e i rinnovi contrattuali danno una marcia in più alle tredicesime. Oltre 32 milioni di lavoratori e pensionati italiani riceveranno quest’anno la tanto attesa mensilità aggiuntiva, per un totale di 51,3 miliardi di euro segnando un incremento del 7,8% rispetto al 2023. Un’importante iniezione di liquidità che, pur destinata in parte a spese obbligate e risparmio, promette di ravvivare i consumi delle festività. A rivelarlo è Confesercenti, grazie al tradizionale sondaggio Ipsos condotto su un campione rappresentativo di lavoratori dipendenti e pensionati italiani.
Come spenderanno gli italiani la tredicesima
Il 78% dei beneficiari della tredicesima prevede di utilizzarne parte per le spese natalizie, come regali e vacanze, per un totale stimato di oltre 18,7 miliardi di euro. Questa mensilità aggiuntiva è considerata essenziale: il 53% la ritiene utile per affrontare l’anno con maggiore serenità, mentre per il 31% è indispensabile per coprire spese altrimenti impossibili. Tra i principali utilizzi, il 44% la destinerà ai regali di Natale, il 16% alle altre spese festive e il 18% a viaggi durante le festività. Altri impieghi includono lavori e arredamento per la casa, il 20%, acquisto di beni e servizi, il 16%, e risparmi per i saldi invernali, il 23%. “La tredicesima, quest’anno, è molto attesa anche dal retail fisico e in particolare dalla rete dei negozi di vicinato, dove le vendite di Natale hanno avuto per ora un avvio lento. L’auspicio è che l’arrivo della liquidità aggiuntiva imprima un’accelerazione della spesa nei negozi, che al contrario del web nelle ultime settimane prima del Natale possono offrire ai consumatori il vantaggio dell’assenza di tempi di consegna”, commenta Confesercenti.
Spese arretrate e impegni finanziari
Le tredicesime continuano a essere parzialmente assorbite da impegni finanziari e spese arretrate, riducendo così il loro impatto sui consumi. Il 14% dei lavoratori destinerà una parte di queste entrate al pagamento di mutui o altri finanziamenti, mentre il 21% le utilizzerà per saldare bollette o debiti scaduti. Inoltre, l’11% sarà impiegato per affrontare spese sanitarie. L’incertezza economica influisce sulle scelte: il 20% preferisce mettere da parte una parte dello stipendio come risparmio precauzionale, mentre il 4% sceglierà di investirlo.
“Una ripresa più veloce della dinamica della spesa delle famiglie di fine anno è essenziale anche per la crescita: in una fase di debolezza di export e produzione industriale, il contributo dei consumi nell’ultimo trimestre dell’anno è fondamentale anche per raggiungere gli obiettivi di crescita del Pil in un quadro di rallentamento, come recentemente certificato da Istat e Ocse”, ha specificato l’associazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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