Milano - Due su due. Il Pd, memore della batosta di Milano - dove Boeri era stato stracciato da Pisapia - stavolta ha fatto l'en plein, aggiudicandosi le primarie sia a Bologna che a Napoli. Non sono mancate le polemiche e le accuse di brogli. In attesa dei necesari riscontri il dato che emerge con chiarezza è questo: l'effetto Vendola pare essersi sgonfiato. E i democratici, rinserrando le file, riprendono in mano la situazione. Basterà per tranquillizzare Bersani, che di recente ha detto di voler ridiscutere il meccanismo delle primarie, facendo prima la coalizione e, solo in un secondo momento, scegliendo il candidato leader? Intanto Vendola fa buon viso a cattivo gioco e rilancia: "Sono contento della forte partecipazione, ma il Pd non abbia paura delle primarie". E dopo qualche ora si fa vivo anche Romano Prodi: "Ha vinto la democrazia. L’ottimo dato di partecipazione ci conferma che quando si offre alla società la possibilità di essere coinvolta nelle scelte, la risposta è positiva. È un dato da cui partire - dice Prodi - anche per opporsi alle derive populiste e per costruire un rapporto migliore tra il sistema politico-partitico e i cittadini".
Bologna, si afferma Merola Con il 58,3% di preferenze, Virginio Merola (Pd), ex assessore della giunta Cofferati, ha vinto le primarie di centrosinistra a Bologna. È lui, dunque, il candidato sindaco. Non ce l’ha fatta a replicare il successo inaspettato di Pisapia a Milano, Amelia Frascaroli, civica sostenuta da Sel, che ha avuto il 36% di voti. Resta indietro l’ex collaboratore di Cofferati, Benedetto Zacchiroli, con il 5,67%. Ma il vero grande successo di queste primarie è stata senza dubbio l’affluenza al voto. La speranza era di raggiungere i 15mila voti, avevano detto in molti, ma a raggiungere i seggi sono state invece 28.386 persone, addirittura più delle primarie del 2008 dove in 25mila votarono e la scelta ricadde su Flavio Delbono, poi sindaco che dovette dimettersi travolto dal "Cinzia gate".
Napoli, vince Cozzolino Con il 37,3% dei consensi è Andrea Cozzolino, esponente del Pd, a vincere le primarie del centrosinistra a Napoli. Cozzolino, europarlamentare ed ex assessore della giunta regionale Bassolino, ha ottenuto 16.358 preferenze distanziando di circa mille voti, Umberto Ranieri. Il responsabile Mezzogiorno del Partito democratico, infatti, ha riportato il 34,6% dei consensi con 15.137 preferenze. Terzo il candidato di Sinistra e Libertà, Libero Mancuso. L’ex magistrato e assessore della giunta Cofferati a Bologna ha avuto il 15% con 6.904 voti. Ultimo Nicola Oddati, del Pd e attuale esponente della giunta comunale Iervolino, con il 12,1% delle preferenze e 5.297 consensi. Le operazioni di scrutinio sono terminate a notte inoltrata nonostante le operazioni di spoglio siano iniziate alle 21, subito dopo la chiusura dei 115 seggi allestiti in ogni parte della città. Il freddo e la pioggia, comunque, non hanno fermato simpatizzanti e iscritti al centrosinistra. Sono state, infatti, 44.188 le persone che si sono recate alle urne.
Vendola: il Pd non abbia paura "Sono felice del fatto che tanta, tanta gente sia andata a votare", afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra ecologia libertà. "Non ho la presunzione che debbano vincere ovunque quelli che io vorrei che vincessero, e credo che questo possa tranquillizzare il Pd. Non si deve avere paura, non ci sono esiti scontati. Viva le primarie quale strumento di allargamento del protagonismo democratico vicino al centrosinistra. Io sono disponibile - insiste Vendola - a discutere della crisi del Paese e a costruire una grande coalizione riformatrice".
Nencini (Psi) e i dubbi su Napoli "È positivo che a Bologna e a Napoli abbiano vinto i due candidati riformisti - dice il segretario del Psi Riccardo Nencini -. Ma le polemiche sulla vittoria di Cozzolino confermano che gli svantaggi del sistema delle primarie superano di gran lunga l’unico vantaggio apprezzabile, quello della mobilitazione del proprio elettorato.
Se il centrosinistra vuole presentarsi come coalizione non può certo pretendere di imporre anche agli alleati un sistema che fino a oggi ha solo in qualche occasione indicato il candidato giusto per raccogliere il maggior numero di consensi nell’elettorato e ha invece quasi sempre messo in gara il miglior perdente a disposizione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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