Roma - Vertice fiume oggi a Palazzo Grazioli con Berlusconi
per le ultime limature al testo sul processo breve da proporre in Parlamento. Il premier elabora la linea sulla
quale poi incalzare i finiani che hanno una posizione attendista: aspettiamo che il governo sciolga i nodi da noi
evidenziali, spiega il capogruppo Fli alla Camera Bocchino.
Scettico su una intesa Pdl-Fli il leader del Pd Bersani: con Berlusconi sarà difficile ottenere modifiche al
testo. A Palazzo Grazioli sono giunti a più riprese i Ministri Alfano, Tremonti e Frattini, il sottosegretario Gianni
Letta e il responsabile Giustizia del Pdl Ghedini. Il Fli, intanto, insiste sulla necessità di modifiche: "Il testo
- ricorda il capogruppo Bocchino -, era finito su un binario morto al Senato per le perplessità circa il danno
arrecato ad un numero elevato di procedimenti pendenti. Aspettiamo che il governo ci illustri come sciogliere
questi nodi". Che finiani e Pdl si stiano mettendo d’accordo "per adesso sono cose ipotetiche, ma il vero
problema è quello della norma transitoria", osserva invece il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. "Credo
che la questione - continua Bersani -, sia la norma transitoria, tutto il resto è un tema che può essere discusso
sulla base di una riflessione sul sistema giustizia".
Famiglia Cristiana attacca: "Una falsa priorità" Invece
di affrontare temi importanti come quello della famiglia, la politica italiana è "alle prese con false priorità ed
emergenze, come il cosiddetto "processo breve". Lo scrive Famiglia Cristiana sottolineando che sì "le
elezioni anticipate appaiono scongiurate" ma nei cinque punti proposti come urgenze dal Governo al primo
posto figura questo provvedimento che "per renderlo meno indigesto all’opinione pubblica, si chiamerà
processo in tempi ragionevoli. E che avrà una corsia preferenziale, grazie a risorse e investimenti straordinari.
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