Processo Mills, l'avvocato: "Ho tirato in mezzo il Cav  solo per ingraziarmi i pm"

L'avvocato inglese, accusato di corruzioni in atti giudiziari, torna in aula. "Tutto quello che ho detto su Berlusconi e Bernasconi me lo sono inventato"

Processo Mills, l'avvocato: "Ho tirato in mezzo il Cav  solo per ingraziarmi i pm"

Silvio Berlusconi è tornato questa mattina al Palazzo di Giustizia di Milano, per ascoltare la seconda parte della testimonianza resa da David Mills, l'avvocato inglese accusato di corruzione in atti giudiziari. Secondo la procura l'avvocato avrebbe ricevuto 600mila euro per le testimonianze reticenti in due processi in cui l'ex premier era coinvolto. Per il Cavaliere la testimonianza di Mills è stata una ottima udienza: "Mi sento molto sollevato per il riconoscimento dell’avvocato Mills riguardo ai 600mila dollari che secondo me conclude questa vicenda". Adesso potrebbe rinunciare alla prescrizione nel processo Mills e farsi giudicare nel merito. Un'ipotesi che è stata ventilata dallo stesso ex premier al termine dell’udienza.

L'avvocato inglese torna a spiegare la vicenda e le ragioni per cui ricollegò i soldi ricevuti a Bernasconi, manager di Fininvest, e quindi a Berlusconi. La decisione sarebbe derivata dal fatto di avere scoperto di essere sotto osservazione da parte del fisco inglese, che aveva scoperto i 600mila euro su un suo conto bancario. Mills spiega di avere inizialmente evitato di collegare i soldi al suo cliente Diego Attanasio, per "non creare altri guai a lui, che aveva già problemi con la giustizia in Italia" e aveva bisogno "di tutelare me dal fisco inglese". "Non mi trovavo in uno stato mentale normale", conclude l'avvocato.

Da qui l'idea di collegare la storia a Carlo Bernasconi, manager di Fininvest, che al momento dei fatti era morto da due anni. Una decisione di cui, dice, "mi vergogno". Solo in un secondo momento l'avvocato aveva riferito che la somma di denaro era parte di quanto ricavato dal suo cliente Attanasio per la vendita di due imbarcazioni. La versione è contestata dalla Procura di Milano, secondo la quale i 600mila euro sarebbero quanto pagato da Silvio Berlusconi per corrompere Mills, che ora dice di aver inventato la storia seconda la quale i soldi venivano da Berlusconi, tramite Bernasconi. "Tutto quello che riguarda Berlusconi e Bernasconi è una fiction, una invenzione pericolosa", conclude Mills: "It’s all fiction".

Dalla testimonianza di Mills, secondo Berlusconi, "è finalmente uscito in modo lampante il percorso e il comportamento dell’avvocato che ha avuto da un suo cliente un compenso e ha cercato di non pagare al fisco oltre il 50%". Gli eventi, sempre secondo l’ex premier, "hanno dimostrato che quelli erano soldi derivati da una prestazione professionale". Mills oggi in aula, ha spiegato Berlusconi, "ha detto in maniera chiarissima 'mi vergogno' di aver procurato tanto danno a mister Berlusconi". Ai cronisti che gli facevano notare che l’armatore Diego Attanasio ha smentito di aver regalato quei soldi all’avvocato inglese, Berlusconi ha risposto dicendo che "Attanasio non ha smentito, ha detto che aveva un conto superiore ai 600 mila dollari e c’erano delle situazioni giudiziarie che Mills e lo stesso Attanasio temevano". Quando sarà chiamato a testimoniare, ha proseguito l’ex premier, "Attanasio sarà messo di fronte alla realtà di confermare la particolarità di questi 600 mila dollari". I cronisti hanno poi fatto notare a Berlusconi che Mills oggi ha raccontato di aver fatto ai pm, in una pausa dell’interrogatorio del 2004, il nome di Attanasio. "Ha ricordato di aver fatto il nome di Attanasio - ha detto Berlusconi - ma di questo non ha trovato traccia nei verbali, fermiamoci all’oggettività di questi fatti".

Ai giornalisti che gli chiedevano se ci sarà una conseguenza politica per lui e per il suo partito da un’eventuale condanna in questo processo, Berlusconi ha risposto: "Nessuna conseguenza, c’è un’unica conseguenza solo di immagine, è solo un fatto di immagine ma io ho già dato le dimissioni da presidente del Consiglio e quindi non c’è un’importanza vera".

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