La proposta del Pdl: elezione diretta del capo dello Stato Cosa ne pensi? Di' la tua

Proposta di legge costituzionale, firmata da 122 deputati del Pdl, per introdurre l’elezione diretta del capo dello Stato e il governo semipresidenziale

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Elezione diretta del capo dello Stato e governo semipresidenziale alla francese. In questa direzione va la proposta di legge costituzionale firmata da centoventidue deputati del Pdl per introdurre lielezione a suffragio universale diretto del presidente della Repubblica.

"La necessità di una decisiva revisione dell'impalcatura dei poteri disegnata dalla Carta del 1948, in particolare del presidente della repubblica e del presidente del Consiglio, si impone ormai con forza e con urgenza improcrastinabile". Inizia così la proposta di legge pubblicata oggi integralmente dal Foglio: "Quello che abbiamo di fronte è un grave fenomeno di scissione tra potere e responsabilità politica che caratterizza la nostra Costituzione, in contrasto con il principio non scritto del costituzionalismo liberale secondo il quale essi devono sempre andare di conserva". D'altra parte il governo del presidente è già nei fatti: l'operazione di Giorgio Napolitano per scalzare Silvio Berlusconi e mandare a Palazzo Chigi Mario Monti l'ha sancito. Adesso la politica dovrebbe dargli valore costituzionale. La scelta che propongono i 122 deputati del Pdl è semplice: o il parlamento attribuisce al premier quel corredo di poteri già previsti nelle maggiori democrazie dell'Eurozona oppure l'unica soluzione è adottare il sistema presidenziale o semipresidenziale. "E' in gioco il principio della sovranità popolare sancito dall'articolo 1 della Costituzione in quanto le stesse elezioni politiche rischiano un drastico ridimensionamento della loro fondamentale funzione", ha spiegato Giuseppe Calderisi sul Foglio. Non è, infatti, unmistero il fatto che l'ordinario funzionamento della democrazia parlamentare può essere messo in crisi da una qualsiasi minoranza interna alla maggioranza.

Secondo Calderisi, l'attuale sistema vigente in Italia dà troppo potere agli alleati minori della coalizione e ai gruppi interni generando "comportamenti opportunistici nella speranza di massimizzare le proprie rendite politiche". Non solo. C'è anche il rischio - è il ragionamento del deputato del Pdl - di indebolire la capacità del governo che, "sempre esposto al potere di interdizione e di ricatto di gruppi interni alla maggioranza, rischia di rimanere in vita in condizioni di precarietà numerica e politica". Da qui la proposta, sottoscritta da esponenti come Antonio Martino, Paolo Romani, Maria Stella Gelmini, Elio Vito, Giorgia Meloni, e Osvaldo Napoli, per rivedere la Carta. L'introduzione della forma di governo semipresidenziale sul modello francese non richiederebbe una revisione costituzionale particolarmente complessa.

Partendo dal testo proposto dal relatore Salvi alla commissione per le Riforme istituzionali presieduta da Massimo D'Alema, Calderisi propone di allineare il mandato del capo dello Stato alla durata delle Camere, di attribuire all'inquilino del Colle la presidenza del Consiglio e il diritto di sciogliere le Camere. Questa, in sintesi, la proposta di legge costituzionale che potrebbe far uscire il sistema parlamentare italiano dal pantano.

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