La prova che non c'è, Frisullo del Pd e Ruby batte cassa dal commercialista

Gian Marco Chiocci - Massimo Malpica 

LA PROVA CHE NON C’E’ E SPUNTA FRISULLO DEL PD
Per capire in che razza di macelleria giudiziaria è finito il Cavaliere occorre sfogliarle bene le pagine della vergogna. Centinaia di nomi buttati dentro le carte a sputtanare persone per bene e presunte prostitute, giornalisti e veline, amici e parenti, calciatori, politici d’ogni colore come il dalemiano Sandro Frisullo (l’ex vice di Vendola quota Pd, arrestato nel caso Tarantini) il cui nome compare nell’agenda di una presunta prostituta trascritta nera su bianco dai pm. Nessun riguardo per il nome del politico pugliese, mentre paradossalmente l’omissis è riservato a una parte del suo numero di cellulare. Riconoscibilissimo, dunque. Per non dire dei parlamentari - una su tutte la deputata Rossi del Pdl - le cui guarentigie sono state calpestate senza scrupolo. Ma dicevano di Ruby. La notizia che dalla Camera rimbalza alle agenzie di stampa è ghiotta mediaticamente, condensata in uno stralcio d’intercettazione in cui la giovanotta rivela a un’amica che Silvio, o chi per lui, le avrebbe detto di negare tutto e di farsi passare per pazza in cambio di cinque milioni di euro. Testimone l’avvocato. Sarà. Purtroppo, però, le cose iniziano a non tornare da subito. Telefonando al papà, il 26 ottobre scorso, la marocchina aggiunge che Berlusconi praticamente si piegò a ogni suo desiderio pur di salvare la pelle. Era ai suoi piedi. Praticamente sotto ricatto, anche se dagli atti saltano fuori numerose richieste inevase di aiuto economico (siamo a settembre) che Ruby rivolge telefonicamente al commercialista Spinello.

LA MAROCCHINA BATTE CASSA E IL COMMERCIALISTA NICCHIA
Il 19 ottobre Ruby lo contatta e batte cassa. «Non ha novità per me?». Spinelli: «Non sono stato autorizzato a fare nulla». E ancora. Il 27 ottobre, alle 18.04, Ruby insiste con Spinelli: «Ho bisogno del suo aiuto perché non so veramente come fare (...). Per favore parli con lui, cerchi di avere novità perché la situazione sta per diventare molto critica anche se non so perché». A sentire Rubi il presidente del Consiglio, a un certo punto, le avrebbe detto di tacere. «L’importante è che lei chiuda la bocca, che neghi tutto, che dica di essere pazza ma l’importante è che mi tiri fuori da tutte queste questioni». E poi all’amica Poliana: «Berlusconi mi ha detto: dobbiamo trovare una soluzione. È un caso che supera la D’Addario e la Letizia, perché tu eri minorenne, siamo tutti preoccupatissimi». Ora. Al di là che in interviste e interrogatori Ruby ha sempre sostenuto il contrario, ovvero che il capo del governo fosse stato sempre all’oscuro della sua vera età. Al di là che l’avvocato di Ruby, in teoria a conoscenza dei cinque milioni, parla di fantasie infantili della sua assistita. Al di là dei mille motivi che spingono la ragazza a sostenere fino a sette versioni differenti, nel passaggio di una telefonata si sente Ruby parlottare in casa con un’amica: «Ho negato il tutto, sono andata a casa sua ma lui pensava fossi maggiorenne, pensava che avessi 24 anni anche perché non li dimostro, poi dopo che ha scoperto che ero minorenne mi ha buttato fuori casa perché io sto cercando di salvaguardare lui così a me ne torna qualcosa».

Un’interesse di Ruby a cavalcare l’affaire Berlusconi? Verrebbe da pensarlo a leggere la trascrizione della chiacchierata con Antonio P: «Ma noooo, non è per quello, è perché finché ci sta lui io mangio, se lui se ne va, che cazzo mangio più?».  

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