Quelle cose semplici che il premier non fa

Il concetto è molto semplice. Poiché i cittadini sanno cosa è bene per loro, e lo sanno meglio dello Stato, quest’ultimo dovrebbe fare solo quello che i cittadini non riescono a fare da soli. Su tutto il resto, più c’è libertà dallo Stato e più i cittadini fanno meglio.
Sono idee semplici, da sempre alla base del programma politico di Forza Italia. Programma al quale, in vista delle (speriamo) vicine elezioni politiche, il partito si è rimesso a lavorare alacremente, Giulio Tremonti in testa. Dicevamo idee semplici. Che renderebbero più semplice la vita degli italiani la quale, al contrario, è resa sempre più complicata dai provvedimenti del governo Prodi. Essi vanno nella direzione opposta a quella indicata da Forza Italia: fanno, cioè, quello che non dovrebbero fare; e non fanno, viceversa, quello che dovrebbero fare. Si occupano di ciò che i cittadini farebbero bene da soli e non si occupano di ciò che solo lo Stato può fare per loro.
Facciamo due esempi: tasse e sicurezza.
Partiamo dalle tasse. Non c’è economista al mondo, salvo un gruppo sparuto cui si rifanno Bertinotti e Diliberto, che non sostenga che i migliori gestori del reddito nazionale siano gli stessi cittadini e non lo Stato. È sicuro, infatti, che lasciando il reddito (la maggior parte di esso) in mano ai cittadini e alla loro libertà di utilizzo, si generano una serie di transazioni commerciali, di impieghi, di investimenti, di risparmi, di consumi che nessuno Stato al mondo potrebbe pensare e mettere in pratica con maggiore efficienza. Questo governo, in un momento di ripresa dell’economia, come abbiamo ricordato mille volte, le tasse le ha aumentate. Non perché doveva farlo, ma perché ha deciso di farlo. E lo ha deciso perché ha creduto che fosse meglio fare così: perché, alla fine, chi è a sinistra ritiene che lo Stato in economia faccia meglio dei cittadini. Il comunismo è stato abbattuto, ma questa convinzione no. Neanche in Italia.
Ovviamente il programma cui Forza Italia sta lavorando prevederà un abbattimento dei costi dello Stato e una riduzione della pressione fiscale, in particolare una riduzione dell’aliquota massima al 33 per cento.
Prendiamo la sicurezza: la gestione dell’immigrazione da parte di questo governo e il mancato sviluppo di progetti di polizia territoriale (i vigili di quartiere) hanno lasciato, di fatto, il cittadino in preda a un senso vero di insicurezza. Dove il governo doveva fare, non ha fatto. La sicurezza è uno dei pochi compiti assolutamente certi dello Stato.
Non sempre le idee semplici sono le più facili da mettere in pratica. In questo caso richiedono due presupposti. Il primo è che si creda nella libertà dei cittadini come fonte di sviluppo della società.

Il secondo è che ci si possa rivolgere a tutti i gruppi di cittadini (lavoratori dipendenti, anziani, giovani, disoccupati, ricchi, poveri, ecc.) senza doverne escludere alcuno. Il centrodestra lo può fare. Il centrosinistra no.

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