Dunque è arrivato il momento dell’informazione di
centrodestra in prima serata. Dopo anni di furibonde polemiche sui
talk accusati di essere schierati a sinistra (Santoro, Floris,
Dandini, Fazio, eccetera) e di arrovellati dibattiti sul perché l’area
«liberale»non riuscisse ad esprimere un programma e un conduttore,
ecco che viale Mazzini ha dato il via ufficiale. Ieri sono stati
approvati dal cda i piani primaverili nei quali Sgarbi e Vespa hanno
conquistatouno spazio in prime time sul primo canale, cioè il luogo
più visibile di tutta la televisione. Ora al critico d’arte e al
giornalista spetta un compito veramente arduo: dimostrare che si può
fare informazione «pluralista» coniugando successo di pubblico. Perché
il confronto con Annozero , Ballarò e
Vieni via con me che raccolgono grandissimi ascolti sarà inevitabile. E l’irrisione pronta a scattare.
Comunque la sfida è aperta: sulla carta Sgarbi dovrebbe cominciare
l’11 marzo (di venerdì) per sei puntate, il talk si dovrebbe chiamare
Il bene e il male o Capre e cavoli
(lui dice...). Ma sembra che si dovrà attendere qualche settimana in
più per metterlo a punto. I temi non sono semplici da definire, ma nulla
lo è quando c’è di mezzo Sgarbi... si
va da Dio, a libertà e giustizia, a donne, a bellezza, al padre, insomma
gran parte dello scibile umano. Di sicuro, invece, Vespa si vedrà in
prima serata dal 16 marzo con la trasmissione dedicata ai 150 anni
dell’Unità d’Italia che condurrà insieme a Pippo Baudo. A seguire, a fine aprile, dovrebbe essere varato il nuovo spazio
informativo, quello appunto agognato e invocato dai fan del
centrodestra.Non sarà una semplice riproposizione del Porta a porta di Vespa in prima serata.
Anche qui, però, i dubbi sono molti: difficile cominciare un nuovo talk
a fine stagione televisiva, soprattutto perché di mezzo ci sono le
partite di calcio visto che la serata indicata è quella del
mercoledì. In sostanza, la partenza di Vespa è più probabile se le
italiane non entreranno nelle finali di Champions League. Ancor di
più se ci saranno le elezioni politiche. Altrimenti si rimanda a
settembre: quel che più importa alla direzione generale è che
l’esistenza del programma è scritta nero su bianco.
In Rai nulla si
ottiene in cambio di niente. Per cui passano Sgarbi e Vespa,ma l’area
di sinistra si aggiudica il nuovo programma condotto da Lucia
Annunziata.Si chiamerà Potere , in
seconda serata su Raitre dal 28 marzo. Ma anche qui non tutto fila
liscio: ieri in cda il dg Mauro Masi ha posto un problema di
«sovrapposizione», nel senso che al lunedì ci sarebbero in onda
contemporaneamente due programmi d’approfondimento: Porta a porta (tradizionale)
e quello dell’Annunziata. Il dg si riserva di discuterne con il
direttore Ruffini. Da Raitre si fa notare che la trasmissione ha
carattere storico e che non ha il formato del talk, ma è più simile a Mixer .
È chiaro però che si sconfina nella politica: i temi infatti vanno dal
«Marchionismo », cioè il cambiamento della Fiat, al potere della
stampa con un’analisi sul Corriere della Sera ,
al potere della magistratura. Ancor più scivoloso l’argomento della
puntata finale: il populismo e la formazione del consenso in tv (e
cioè Travaglio, Santoro e Grillo) e nei movimenti (e cioè Lega, Forza Italia, Di Pietro).
Ieri il cda ha anche affrontato il caso delle note spese del direttore del Tg1 Minzolini che ammontano a 86mila euro. E che secondo il carteggio presentato dal consigliere d’opposizione Nino Rizzo Nervo non sarebbero giustificate visto che si tratta di conti di viaggi in località turistiche durante i weekend. Il dg Masi ha difeso Minzolini sostenendo che la sua carta di credito sarebbe una sorta di «benefit compensativo dello stipendio» e che comunque rientra nelle spese di rappresentanza. Se ne discuterà ancora nel prossimo cda. Notizia positiva: è stato approvato il contratto triennale di servizio tra la Rai e il ministero.
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