Rapallo si rituffa nel suo mare

Rapallo si rituffa nel suo mare

L'Arpal ha detto «sì» e Rapallo si rituffa nel suo mare dopo due anni di acque interdette e un passato tormentato da colibatteri in agguato perenne. «Dodici campionature di seguito non hanno rilevato inquinamento di sorta - dettaglia Eugenio Brasei, consigliere delegato all'Igiene, mostrando i risultati -. Quindi si riparte con una stagione balneare che auspichiamo fruttuosa». Giusto in tempo a scalzare quell'opinione diffusa del «peccato per l'acqua», scivolata dal Castello alla spiaggetta, giù fino al Lido. Tutta colpa della sua conformazione a falce di luna, tatuata nel nome, e del giro di correnti che l'agguanta e spupazza, lasciandola un po' così, a ricevere lo sporco che più sporco non si può. Vabbé, acqua passata.
Brasei gongola per il successo di queste campionature, due al mese, «che fanno a sorpresa; basta un nonnulla a far sballare i risultati e stoppare la balneazione. Cosa che è successo lo scorso anno; oggi però possiamo vantare dodici risultati negativi». Mica per grazia ricevuta, naturalmente, che i nostri lavorano da tempo per arginare il busillis: «Abbiamo risolto il problema fognario di San Michele di Pagana - snocciola il vice sindaco Roberto Di Antonio - da tempo sollecitato dai residenti; e siamo intervenuti sull'intera rete fognaria cittadina». Hanno recuperato l'utilizzo delle alghe fossili (coccoliti) «per restituire anche visivamente una qualità superiore all'acqua»; e concretamente «migliorato la qualità delle spiagge libere di San Michele, Lido, Castello e Nagge, che stiamo ripascendo». Attenzione alla nautica da diporto con il posizionamento di boe di transito «per incentivare il turismo nautico. In meno di due anni di amministrazione abbiamo fatto quanto era atteso da tempo».
In quest'ottica di riposizionamento, Di Antonio sottolinea l'accordo con gli stabilimenti balneari per godere di spiagge e attrezzature anche fuori stagione. Il risultato è comunque un lido è pronto a reggere il disegno turistico d'una città votata all'eccellenza dell'offerta: «È difficile spendersi questa carta, sappiamo tutti quanto ci ha fatto penare, tra alterne vicende, il mare del Lido.

Oggi, mostrare questi dati è un successo dovuto sicuramente agli interventi, ma anche alla sensibilità ambientale della nostra gente». Hanno attuato un approccio strutturale, smarcato le urgenze e attivato l'allerta massima al sito. Per tornare a sguazzare all'ombra del Castello.

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