Tra rasoi e lavatrici le mille curiosità dei musei minori

Che Milano sia città ricca d'arte e di cultura è cosa evidente. Tra chiese storiche, palazzi d'epoca e prestigiosi musei gli appassionati meneghini come i turisti più esigenti ne hanno sempre per tutti i gusti. Ma che accanto alle opere di Leonardo e Bramante, di Piero della Francesca e Tintoretto, conservate magari a Brera, all'Ambrosiana o al Castello, sia possibile visitare anche un museo del rasoio o una galleria della lavatrice, una collezione della valigia o una raccolta del ventilatore, forse è noto a pochi. Eppure Milano offre anche queste originali opportunità. Così in via Montenapoleone ecco in esposizione probabilmente la più completa serie di strumenti per la rasatura di tutta Europa. Siamo infatti al Museo del Rasoio in cui sono riuniti migliaia di attrezzi per farsi la barba, di ogni tipologia ed epoca, a partire da alcuni reperti archeologici in bronzo fino ad arrivare agli apparecchi elettrici ipersofisticati di oggi. Sempre in via Montenapoleone c'è anche un'altra interessante collezione: si tratta degli oggetti d'arte orafa del Museo Aziendale Buccellati. Vi sono riuniti più di duecento preziosi creati per i membri di importanti famiglie quali i Visconti e i Savoia o per famosi personaggi della cultura come D'Annunzio, Toscanini o la Callas. Chi fosse invece amante delle borse, troverà certo piacevole il Museo della Raccolta Storica I Santi, in viale Caldara, che con un'esposizione di più di 600 pezzi tra borsette, valigie, articoli da viaggio o da toilette, documenta lo sviluppo della pelletteria italiana dal Settecento ad oggi. Poco fuori Milano altri due particolari raccolte: quella della lavatrice e del ventilatore. A Brugherio, è infatti in corso di allestimento la Collezione Candy con una serie di elettrodomestici, in particolare lavabiancheria, prodotti in Italia dal 1945. A Tribiano invece è in via di formazione la Collezione Vortice con centinaia di ventilatori provenienti da tutto il mondo, dai primi tipi in legno, ferro e ottone di metà ’800, funzionanti ad acqua, a petrolio o a molla, fino ai più moderni. Tornando a Milano, in via Messina, antichi automezzi antincendio, attrezzature per lo spegnimento del fuoco, divise dell'epoca e tanti altri cimeli sono in mostra al Museo Storico dei Vigili del Fuoco. Qui si passano in rassegna più di duecento anni di storia del corpo dei pompieri milanesi, nato addirittura per volontà di Napoleone Bonaparte. Nel museo, tra l’altro, fa bella mostra di sé un'autopompa Isotta Fraschini perfettamente restaurata, che prestò servizio negli anni Trenta, oltre a una lettiga trainata a mano e un polmone d'acciaio trasportabile, senza contare il monumentale archivio fotografico di una Milano che non c’è più.

Aperto di recente in corso Magenta, nel Palazzo delle Stelline, è invece il Museo Martinitt e Stelline, in cui, attraverso la ricostruzione degli ambienti di studio e dei laboratori di lavoro, è possibile ripercorrere le tappe della giornata che i bambini orfani, tra Ottocento e metà Novecento, trascorrevano nell'istituto.

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