Regione-Comune sinergia vincente

Toto-assessori? È prematuro azzardare delle ipotesi. A parte che il «giochino» non appassiona più di tanto, c’è da prendere atto che i tempi per la formazione della giunta si allungano, perché intanto bisognerà attendere la convalida dell’esito delle elezioni da parte della Corte d’appello e ci vorranno un paio di settimane. «Stiamo aspettando la proclamazione - ha detto la Polverini - e per la formazione della squadra di governo impiegheremo il tempo che serve perchè la Giunta è una cosa seria che ci impone di non fare scelte affrettate». Poi ci sarà l’insediamento ufficiale nella sede di via Cristoforo Colombo. E solo dopo si entrerà nel merito degli incarichi operativi. A confermarlo è stato ieri anche il sindaco Alemanno: «Subito dopo Pasqua ci confronteremo con il partito e con Renata Polverini. Non è un fatto di singoli interventi ma di un discorso complessivo per fare in modo che il partito possa guidare lo sviluppo del territorio». «Dobbiamo solo fare - ha spiegato - due riflessioni fondamentali: la prima è di carattere politico e cioè fare un bilancio di queste elezioni che ci hanno visto vincenti e che devono portare a una forte sinergia, attraverso il Pdl, tra Comune e Regione; c’è poi da riflettere sulle conseguenze della legge per Roma Capitale che probabilmente cambierà la struttura della giunta ampliandola».
«Per questo va fatta una valutazione complessiva - ha chiarito ancora Alemanno - perchè amministrare Comune e Regione è un bell’impegno per il centrodestra ma soprattutto un’occasione straordinaria per il partito».
Renata Polverini intanto, sembra preoccupata più per l’emergenza sanità che per gli equilibri della sua futura squadra di governo. Oggi stesso la neo-presidente della Regione incontrerà il ministro della Salute Ferruccio Fazio. Tra i nodi che l’ex sindacalista, una volta insediata alla Regione, dovrà sciogliere e che eredita dalla uscente giunta di centrosinistra, è il deficit sanitario di circa 1.600 milioni di euro. Un disavanzo che ha prosciugato le casse della sanità regionale durante la giunta guidata fino all’autunno scorso da Piero Marrazzo e poi dal reggente Esterino Montino. Fu nominato commissario ad acta della Sanità proprio Piero Marrazzo. Il piano che Marrazzo aveva concordato con il governo ha previsto la riconversione di alcune strutture sanitarie e la chiusura di alcuni ospedali, come l’antico San Giacomo, nel centro storico di Roma. Uno degli obiettivi del piano di rientro riguardava anche la riduzione della spesa sanitaria e in particolare l’acquisto dei farmaci da parte della Regione.
Fin dal momento della sua candidatura per il Pdl alla presidenza della Regione Lazio, nel dicembre scorso, Polverini ha detto che avrebbe rinegoziato con il governo il piano visto che le spese sanitaria nel Lazio coprono - ha più volte spiegato - oltre il 70% delle risorse del bilancio regionale. La neo-presidente ha anche espresso l’intenzione di diventare commissario ad acta della Sanità e di voler rientrare dal debito in tre anni senza tagliare nè ospedali nè posti letto. Tra gli obiettivi della Polverini anche la riduzione delle addizionali Irap e Irpef nel momento in cui il disavanzo rientrerà.
Infine c’è da registrare l’ipotesi inquietante della quale hanno parlato ieri il senatore Andrea Augello e la deputata Beatrice Lorenzin.

«Si susseguono voci e indiscrezioni - hanno ammonito i due - in merito a nomine e incarichi assegnati in zona Cesarini dalle società regionali». Augello e Lorenzin si sono detti certi che Montino farà di tutto per evitare che «ogni eventuale nomina o prebenda dell’ultima ora venga elargita prima del naturale passaggio delle consegne».

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