di Enrico Benzing
Con la F10, Maranello ha realizzato una macchina veramente bella, meccanicamente e aerodinamicamente. Purtroppo, però, la speranza, ripetutamente espressa anche dal presidente Montezemolo, di contare su «giudici indipendenti» - già tramano per l'imminente stagione! - non resta che una pia illusione. Ora che la Formula 1 è stata trasformata in Formula E («E» come «Equalisation»), per tutti livellante, ma non per i suoi creatori, che hanno in mano tutti i parametri, per far vincere chi vogliono, in funzione delle Tv, c'è grande perplessità. Addirittura, non si riesce a comprendere come sia stato possibile costruire una monoposto così interessante (ottime forme posteriori; passo di poco più lungo, rispetto ai 3.130 mm minimi; cambio strettissimo; «muso» più alto; eccetera), in mezzo a tante aberrazioni regolamentari, all'odioso «total freezing» e al disprezzo per i valori tecnico-sportivi.
Quale indipendenza? C'è solo sudditanza al ricco Burattinaio Canuto e all'ente in combutta, con sigla che potrebbe formare parte di una parola ingiuriosa, che non scrivo. Pur se è stato ingiurioso per lo sport legalizzare una norma a campionato iniziato, per far vincere quel Bravo Rosso, opportunamente sovvenzionato. Finalmente, grazie ai tecnici del Cavallino, è affiorata tutta la verità sul doppio diffusore dello scandalo 2009. Diffusore che soltanto sulla F10 è stato realizzato con completezza, ma che già si chiede di bandire nel 2011, tanto per sconfessare l'ineffabile Tribunale parigino.
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