San Valentino, che si celebra oggi, andrebbe a pieno titolo inserita tra le festività abolite dalla legge numero 937 del 23 dicembre 1977. Anche se - per fortuna - non esonera dal lavoro, si tratta in ogni caso di una festa inutile. Questa sera, se vi capiterà di essere in un ristorante e vi troverete ad osservare coppie di innamorati, sappiate che nel loro futuro c'è una sola certezza: si lasceranno. È una ineluttabilità magistralmente cantata da Fabrizio De André: La canzone dell'amore perduto e Amore che vieni, amore che vai sono due testi definitivi. Più modestamente ho trattato lo stesso tema qualche settimana fa a Radio 24, a Uno nessuno e 100milan, in compagnia di uno dei miei maestri di vita, il comico Leonardo Manera. Eravamo collegati con la presidente dell'Ente nazionale per la protezione degli animali e stavamo discutendo della proposta della Provincia di Bolzano di mappare il dna degli escrementi dei cani lasciati per terra. «È un problema nuovo», ho azzardato. «Anni fa c'erano molti meno cani in giro perché gli umani ancora si illudevano di poter soddisfare il loro desiderio di amore con un loro simile. Oggi, ormai disillusi, preferiscono prendere un cane». La presidente dell'Enpa mi ha rimbrottato ma successivamente un noto psicologo mi ha dato ragione. D'altra parte anche su Netflix ho sentito esporre da una ragazza, nella serie tv Berlino, la seguente impeccabile argomentazione: «L'amore vive tre fasi. Nella prima stai male perché non sai se riesci a conquistare la persona che ti piace. Nella seconda stai male perché l'hai conquistata e hai paura di perderla. Nella terza questa persona ti lascia e quindi l'ansia lascia il posto alla depressione». La festa di San Valentino si basa dunque su una fallace promessa di felicità, e chi la strumentalizza per pubblicizzare qualche prodotto da regalare dovrebbe perlomeno avvertire che nuoce gravemente alla salute. È infatti certo che l'amore finisce: ci si mette insieme perché ciascuno ha delle aspettative sull'altro, e siccome queste aspettative vengono deluse ci si lascia. È anche vero che a volte invece le aspettative vengono confermate, e allora comincia un rapporto di lunga durata. In quel caso la stabilità e la continuità portano inevitabilmente routine e noia, e quindi ci si lascia. In particolare, San Valentino è la festa degli innamorati e l'innamoramento è un inganno, come spiega magistralmente il saggio Leonardo Manera facendo ricorso alla scienza. La passione è infatti scatenata da due sostanze chimiche che si chiamano dopamina e ossitocina. Poiché queste sostanze durano nel cervello al massimo tre anni, la passione degli innamorati che vedrete questa sera al ristorante può durare al massimo tre anni.
È quindi del tutto arbitrario parlare di crisi del settimo anno, perché dopo sette anni una coppia è scientificamente già in crisi da quattro anni e almeno uno dei due ha una relazione con un'altra persona con la quale è in crisi da un anno. Oggi, San Valentino, regalatevi un cane.
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