La rincorsa del vita

Nonostante il boom dei riscatti, il comparto ha recuperato redditività. Buone notizie anche per i premi che, dopo un inizio sotto tono, sono riusciti a chiudere quasi ai livelli dell’anno precedente

La rincorsa del vita

In termini di crescita, il 2012 si può definire “anno a due velocità”: la prima parte è stata fiacca, mentre a fine anno è arrivata la ripresa, tanto che i volumi dei premi hanno chiuso di poco sotto i livelli del 2011 (la contrazione media è stata di circa il 4%).

La raccolta complessiva si è attestata sui 72 miliardi di euro (75 nel 2011); in particolare la nuova produzione è calata ancora (-10%), anche se meno del 2011 (-28%). I rami I e IV hanno subìto un rallentamento, ma a una cifra, mentre gli altri comparti hanno aumentato la produzione (in particolare, i prodotti linked sono saliti di circa il 17% rispetto al 2011).

Nel 2012, il focus per il settore però non è stato il rallentamento dei premi - l’ammontare a fine anno rimane comunque superiore di circa il 20% a quello mediamente registrato nel triennio 2006-2008 - quanto il ritorno alla redditività del business. Il flusso dei riscatti, anche nel 2012, è stato però importante. In particolare in alcune realtà, costringendo molti operatori a intraprendere azioni di “emergenza” soprattutto sulla rete distributiva. Rispetto al 2011, i riscatti sono aumentati di quasi il 10% (+32% nel periodo 2010-2012).

Distribuzione Per quanto riguarda i canali distributivi, la bancassicurazione è stata caratterizzata da un anno di ripensamento, ma anche di azioni per rivitalizzare il business. Dal 2012, gli operatori bancari si sono impegnati particolarmente sul tema protection: l’anno scorso sono state organizzate varie campagne a sostegno di questo ramo e si sono messi in cantiere diversi prodotti poi lanciati nel primo semestre 2013. Oltre alla protection per le famiglie, la bancassurance si è focalizzata sulle piccole e medie imprese. Minore, invece, il coinvolgimento su investimenti e risparmio.

Il 2012 non è stato contraddistinto dall’implementazione di molti nuovi prodotti, ma dalla rivisitazione delle strategie di offerta e di revisione della gamma, poi messa a disposizione nel 2013; in particolare, sono state intraprese nuove iniziative per recuperare redditività e in molti prodotti, i tassi di minimo garantito sono scesi allo 0%.

Gli agenti hanno vissuto il 2012 come un anno senza infamia e senza lode. I volumi sono stati più bassi rispetto al 2011 e molti denunciano le difficoltà di oggi a vendere vita, sia nella forma risparmio/investimenti, sia di protection. I promotori finanziari invece hanno collocato molte più polizze rispetto al passato: soprattutto per alcune reti il 2012 è stato l’anno del vita.

Il peso di questo ramo sull’intero mercato assicurativo è diminuito ancora - seppur lievemente rispetto al passato - e rappresenta, a fine 2012, poco meno del 65% dell’intera produzione (nel 2011 era il 67% e nel 2010 il 73%).

In Europa, il peso del vita sull’intero mercato continua a essere di poco inferiore al 60% (fonte: Cea 2012); in Gran Bretagna e in Francia il mercato assicurativo storicamente è molto simile al nostro, mentre in Germania e in Spagna la produzione vita rimane intorno al 50%. In termini di performance, Spagna e Francia (soprattutto a causa della perdurante crisi finanziaria) hanno visto un calo per quanto riguarda la produzione del segmento vita, mentre in Germania, come nei paesi dell’Europa orientale, il segmento ha visto una ripresa della produzione.

Salgono i top Entrando nel dettaglio dei risultati e analizzando la classifica delle principali compagnie del mercato, si nota che la raccolta premi per i primi dieci operatori è stata in linea con il 2011 rispetto al resto del mercato, grazie soprattutto all’ottima performance di Fideuram vita, Poste vita, Assicurazioni Generali e CreditRas vita. Così, aumenta ancora la concentrazione del mercato: il peso degli operatori top è ora del 67%, contro il 66% del 2011 e il 60% del 2010 (mentre dieci anni fa, le compagnie top 10 pesavano meno del 50%).

Confrontando il ranking del 2012 con quello di dieci anni fa, emerge che i top 10 sono praticamente gli stessi, anche se qualcuno ha cambiato il brand; tuttavia, l’ordine e le quote di mercato sono molto diversi, anche a causa di fusioni tra diversi operatori. Se l’anno scorso in testa alla classifica c’era Intesa Sanpaolo vita (soprattutto per la fusione per incorporazione di Centrovita assicurazioni, Sudpolo vita ed Eurizon vita), quest’anno la prima posizione del ranking spetta a Poste vita: grazie all’incremento della produzione di premi diretti dell’11% rispetto al 2011, oggi raggiunge una quota di mercato di quasi il 15%. Al secondo posto Mediolanum vita, mentre Intesa Sanpaolo vita è scivolata al terzo posto; entrambe le società hanno registrato rallentamenti (-15% per la prima, -48% per la seconda). Fideuram vita ha invece quadruplicato i premi prodotti nel 2011 (quasi 5 miliardi di raccolta, +300% rispetto all’anno precedente).

Le altre top 10 hanno sofferto di un calo di incasso premi, anche se è necessario fare distinzioni: Alleanza Toro ha contenuto il rallentamento con un decremento inferiore rispetto alla media del mercato (-2%), mentre Ina Assitalia (-7%), Cardif vita (-5%) e Creditras vita (-25%) hanno subìto un calo importante dei volumi di premi emessi.

Seconda fascia Nella seconda fascia della classifica, cioè fra le compagnie posizionate fra l’undicesima e la ventesima posizione, si segnalano le ottime performance di Popolare vita (che recupera parzialmente i premi persi nell’anno precedente), Genertel life (+43%), Skandia vita (+42%) e Unipol (+8%), mentre Crédit Agricole vita è riuscita leggermente a incrementare la produzione (+1%). Tutti gli altri operatori (Cnp Unicredit vita, Aviva, Axa Mps assicurazioni vita e Fonsai) hanno avuto performance più contenute.

Fra le altre compagnie con volumi di premi compresi tra 1 miliardo e 500 milioni, le uniche a crescere sono state Reale Mutua (+8%) e Cattolica (+3%), mentre tutte le altre hanno perso quote di mercato. Come anticipato, segnali incoraggianti per il segmento vita provengono dalla redditività: nel 2011 era praticamente crollata ovunque, mentre l’anno scorso le compagnie hanno avuto un Roe medio di quasi il 13% grazie a incredibili performance negli investimenti. Le compagnie più importanti hanno chiuso il bilancio in utile: tutte le top 10 hanno avuto un Roe in linea con il resto del mercato, mentre sette di queste hanno addirittura raggiunto un ritorno sul patrimonio netto maggiore del 15%.

Chi è EMFgroup

EMFgroup è società di consulenza specializzata nel marketing dei servizi finanziari con particolare focus nel settore assicurativo e della consulenza creditizia; è guidata da Marcella Frati e da Enrico Pollino.

Gli slogan della società per il mercato sono: “Distribution Excellence” e “Passion for Protection”.

La società ha sviluppato un know-how distintivo in queste specifiche aree di attività: assicurazione protection, bancassurance, distribuzione dei mutui e cessione del quinto, distribuzione assicurativa e finanziaria e personal branding.

Ha anche al proprio interno una unità specializzata nella formazione dei consulenti del credito denominata LF Campus.

EMFgroup organizza ogni anno tre eventi dedicati al mercato: Italy Protection Forum, primo think tank della Protection in Italia (www.italyprotectionforum.it);

Successful Insurance Selling, primo forum internazionale di formazione assicurativa (successfulinsuranceselling.emfgroup.it)

Leadership Forum, il think tank della consulenza creditizia in Italia (www.leadershipforum.it)

Parte di EMFgroup è anche l’unità di comunicazione e di editoria MarcellaFrati communications, che ha pubblicato già più di sette business books (di cui sono stati top seller da Hoepli) e ha recentemente lanciato PLTv, web tv dedicata alla protection

assicurativa e alla consulenza del credito.

Come sono state realizzate le tabelle vita

Per una questione di omogeneità e di completezza, le tabelle vita sono state realizzate utilizzando i dati riportati nei bilanci civilistici delle compagnie con sede legale in Italia.

Per quanto riguarda la graduatoria, le compagnie sono elencate in base all’ammontare dei premi erogati al lordo delle cessioni in riassicurazione.

Le tabelle vita sono in tutto sette e analizzano il business a tre livelli di profondità:

- Lavoro totale vita

- Lavoro diretto portafoglio italiano

- Lavoro diretto portafoglio italiano suddiviso per singoli rami vita (ramo I, III, IV, V, e VI)

- Lavoro totale vita

Il lavoro totale vita è stato analizzato in base a quattro macro aree:

- Crescita

- Capacità di “ritenzione” del business

- Efficienza dei costi

- Redditività

Crescita

Comprende i premi totali e i premi netti con rispettive variazioni sul 2011. È stata riportata anche la ripartizione tra premi unici e premi periodici contabilizzati per l’anno 2012.

Capacità di “ritenzione” del business

In questa area sono stati inseriti i riscatti anticipati riferiti all’esercizio in corso con rispettiva variazione sull’anno precedente.

Efficienza dei costi

L’efficienza dei costi è stata valutata in base all’ammontare delle spese di gestione riferite all’esercizio in corso (con variazione rispetto all’anno precedente), al loro peso sui premi netti (expense ratio) e al loro rapporto sulle spese di distribuzione.

Indici di redditività

La redditività delle compagnie è stata analizzata prendendo in considerazione i proventi netti degli investimenti e il peso di questi ultimi sulle riserve tecniche nette (che, per facilitare la lettura, sono state inserite in questa area).

Sono stati poi inseriti l’utile degli investimenti per l’esercizio in corso e il suo rapporto sul patrimonio netto (return on equity).

Lavoro diretto (portafoglio italiano totale e suddiviso per singoli rami vita)

Il lavoro diretto è stato analizzato in base a due macro aree:

- Sintesi del conto tecnico

- Indicatori di performance

Sintesi del conto tecnico

In questa area sono stati riportati i dati di sintesi presenti negli allegati 26 e 27 ai bilanci civilistici.

Indicatori di performance

Gli indicatori inseriti misurano, rispettivamente, il peso dei sinistri, delle spese di gestione e del risultato del conto tecnico sui premi.

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