Il risveglio delle Chiese Evangeliche

Seicento pastori distribuiti in gruppi testimoniano il messaggio della Bibbia

Michela Traina

Dopo il riconoscimento giuridico delle «Assemblee di Dio in Italia (Adi)», all'Ente morale e di culto sono stati concessi la libertà e il diritto di esercitare e svolgere, in ambiente pubblico e privato, l'opera di evangelizzazione per la quale si sono costituiti.

In attesa di questo riconoscimento fin dal 1959, ecco, finalmente l'identità costituita delle «Chiese Evangeliche».

Sono in molti, tuttavia, a confonderla con la Chiesa Protestante. Altri, sbagliando, considerano ancora «le Assemblee di Dio» al pari di una setta. Del resto, sull'onda del movimento che nei primi anni del Novecento prese piede a Los Angeles e che, successivamente si diffuse anche in Italia, non mancarono le persecuzioni nei confronti di coloro che creavano fermento attorno alla parola del Signore. Oggi, le «Chiese Cristiane Evangeliche», emanazione di quel movimento di risveglio evangelico nato nel principio del secolo scorso, possono contare su 600 pastori che predicano e testimoniano il messaggio evangelico contenuto nella Bibbia, attraverso un percorso di speranza al servizio della nutrita comunità evangelica. I 600 pastori sono distribuiti in gruppi sparsi in tutti il territorio nazionale e affollano ben 1.200 chiese italiane.

Qual è questo messaggio? Il movimento italiano di risveglio degli Evangelici si basa sulle sacre scritture della Bibbia: gli uomini possono essere salvati solo grazie alla fede in Gesù Cristo.

Non si parla solo della salvezza dello spirito, visto che anche la guarigione del corpo avviene per mezzo della medesima fede. L'esigenza di una istruzione biblica, ha promosso la fondazione di una scuola che oggi è curata, in seno alle comunità, dalle «Scuole Domenicali» e che opera capillarmente a favore di credenti di qualsiasi età.

L'«Istituto Biblico Italiano», invece, è la scuola superiore di formazione teologica e cultura biblica che provvede alla preparazione di quanti avvertano la vocazione al ministero cristiano.

L'obiettivo dell'Istituto è la formazione del carattere degli studenti che dovranno essere «formati adeguatamente oggi per servire meglio domani».

L'opera dei fedeli della Chiesa Evangelica, però, non si ferma qui. In Italia, la comunità degli Evangelici, dove non esiste una struttura gerarchica, si mette interamente a disposizione per la realizzazione di progetti socialmente utili, collaborando con le comunità locali e sostenendo attività di assistenza. Orfanotrofi, strutture di accoglienza per coloro che soffrono di dipendenze patologiche, case di ricovero per anziani: i credenti della Chiesa Evangelica sono impegnati sul fronte sociale e sono davvero numerose e dislocate su tutto il territorio nazionale le espressioni di tanto altruismo e generosità. Senza dimenticare la presenza massiva della comunità evangelica in occasioni di calamità naturali.

Vale la pena di ricordare, ad esempio, il sostegno e il contributo ai terremotati d'Abruzzo nei giorni più difficili.

Sono sempre numerosi e socialmente utili i progetti promossi dagli Evangelici. Le ambizioni sono davvero tante e la raccolta di fondi, attraverso le donazioni dell'8x1000, è sempre un momento importante. Ecco perché è fondamentale comunicare le reali finalità e la destinazione delle somme raccolte che ogni anno raggiungono cifre interessanti, in particolare se paragonate ad altre confessioni.

Ad esempio, nel 2014 la generosità degli italiani ha permesso agli Evangelisti di disporre di 1.254.000 euro che la comunità ha subito investito in attività di assistenza. I contribuenti interessati potranno approrre una firma nella dichiarazione dei redditi in calce alla casella Assemblee di Dio in Italia.

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