Rizzo (Pdci): Ichino servo del padrone

Roma. La Sinistra arcobaleno attacca a testa bassa Pietro Ichino, il giuslavorista che vuole mettere in riga i «fannulloni» e cambiare le regole sui licenziamenti. Il docente universitario, infatti, ha accettato di candidarsi per il Partito democratico, dove porterà le idee che da anni è andato sviluppando; prima da «eretico» del Pci, del quale è stato già deputato negli anni ’80, poi nelle aule universitarie e negli articoli per il Corriere della Sera. Il punto cruciale della sua battaglia per riformare il mercato del lavoro è rappresentato dalla modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che vieta il licenziamento senza giusta causa. E i toni delle accuse che gli arrivano da sinistra sono durissimi Marco Rizzo (Pdci) dice che è un «servo del padrone».

A difesa di Ichino si schiera il socialista Lanfranco Turci: «Vorrei solo ricordare a Rizzo che la virulenza del suo linguaggio è la stessa adottata da coloro che costringono Ichino a vivere sotto la tutela continua delle forze di polizia».

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