Un bus è stato preso a sassate mentre stava rientrando nella rimessa Atac alla Magliana, in via Luigi Candoni. A testimoniare quanto accaduto c’è anche un video che l’autista ha girato lo scorso lunedì, in tarda serata. Il conducente ha filmato il vetro laterale del mezzo, completamente infranto:“Mentre stai a rientra' guarda che sassata, tie', a rischio che t' ammazzano...”. Il bus in questione è stato colpito ormai a fine servizio, quando stava facendo ritorno nella rimessa che si trova vicino al campo rom.
La lettera di fuoco al Prefetto
Proprio uno degli occupanti del campo rom sarebbe l’artefice del lancio di sassi a danno del mezzo Atac. Poco lontano, fuori dal campo, c’è anche una pattuglia della polizia municipale, ma questo particolare non ha per nulla fatto desistere il colpevole. Gli agenti della polizia locale hanno sequestrato il masso lanciato contro il finestrino, ad altezza uomo. Solo un paio di giorni dopo, l’assessore comunale ai Trasporti Eugenio Patané ha lanciato un appello al Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi: “Basta sottomissioni del pubblico agli abusivi”. In una lettera firmata mercoledì 13 aprile Patanè ha usato parole forti per denunciare la contiguità del deposito al campo rom, una situazione che a suo parere provocherebbe “tuttora notevoli problemi di ordine pubblico che mettono a repentaglio la sicurezza del trasporto pubblico, della rimessa, dei lavoratori e anche dei passeggeri”. L’assessore ha anche ricordato che il piazzale di fronte alla rimessa, un’area di più di 5mila metri quadrati, è ormai stato adibito allo stoccaggio delle carcasse degli autobus vandalizzati o derubati della componentistica.
Ormai è la prassi
Secondo l’assessore si tratta di una situazione diventata ormai la prassi. Ha però sottolineato che il termine abituale non è sinonimo né di normale né di lecito né di tollerabile. Inoltre, un altro fatto assurdo, è che la cabina elettrica a servizio della rimessa sia stata inglobata nel campo. Quindi, per poter accedervi, si deve chiedere il permesso agli occupanti del campo. L’interesse pubblico viene così subalternato a quello dei privati. Molte volte sia gli autisti che i bus sono stati aggrediti.
Nel giugno del 2020 un rogo, molto probabilmente di origine dolosa, aveva distrutto ben sette mezzi che avrebbero dovuto essere demoliti. Già a quel tempo entravano nel deposito per rubare gasolio, saccheggiare i mezzi, o anche solo per dare fuoco a qualche bus.Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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