Aver manomesso il dispositivo anti furto sulla ruota posteriore dello scooter che avevano appena rubato gli è stato fatale. Di certo, mentre armeggiavano con gli ingranaggi dell’allarme montato sul motorino, un Sh della Honda, i due ladri, un bosniaco di 35 anni e un 37enne romano, non immaginavano che di lì a poco, su quelle stesse due ruote, sarebbero dovuti sfuggire ad una pattuglia dei carabinieri.
I due transitavano davanti al campo nomadi di via Candoni, alla Magliana, periferia Sud della Capitale, a bordo dello scooter rubato, quando hanno notato due volanti che stavano effettuando dei controlli di routine nei pressi dell’insediamento. Alla vista dei carabinieri la coppia ha accelerato improvvisamente e ha tentato di dileguarsi. È scattato così un breve inseguimento che si è concluso con i due fuggitivi disarcionati dal motociclo.
I due si sono ritrovati di colpo a terra. Ma nonostante le ferite riportate per la caduta sull’asfalto, una volta raggiunti dai militari, si sono scagliati contro gli agenti per opporsi al controllo. Dopo la zuffa, però, gli agenti sono riusciti a bloccarli e condotti in caserma. Il furto era stato commesso qualche ora prima in via di circonvallazione gianicolense, dai malviventi, entrambi con precedenti penali.
Il proprietario dello scooter, rintracciato grazie ai controlli sulla banca dati, è stato informato dagli agenti del ritrovamento del veicolo nei pressi del campo rom. Secondo i rilievi effettuati dai militari ad arrestare la fuga dei due sarebbe stato un problema alla ruota posteriore del motorino, che era stata danneggiata dagli stessi ladri, proprio per impossessarsi del veicolo.
Entrambi i malviventi verranno processati domani per direttissima nelle aule del tribunale di piazzale Clodio. I reati di cui dovranno rispondere vanno dal furto aggravato, alla resistenza a pubblico ufficiale, passando per le lesioni personali aggravate. Il campo di via Candoni è salito più di una volta all’onore delle cronache per risse e sassaiole contro le auto private e gli autobus Atac che entrano ed escono dalla rimessa adiacente all’insediamento.
Lo scorso novembre ad essere colpita era stata addirittura un’ambulanza arrivata nella baraccopoli per soccorrere una sedicenne che si era sentita male.
Tra gli episodi di cronaca più significativi c’è anche una maxi rissa in cui è rimasta ferita una donna e la morte di una neonata di cinque mesi in uno dei container dell'insediamento. A finire nel registro degli indagati per la tragedia furono i genitori della piccola, accusati di maltrattamenti. La bambina, infatti, risultava malnutrita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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