Una lunga lista di precedenti penali alle spalle non è bastata per eliminare dalle strade di Roma il pericolo di un egiziano di 45 anni senza fissa dimora, il quale per l'ennesima volta si è reso protagonista di un atto di vandalismo e di intimidazione.
Il responsabile, tale Mikaili T., da tempo personaggio noto alle forze dell'ordine, è stato fortunatamente rintracciato dagli uomini del commissariato Monteverde e dai colleghi del reparto Volanti che hanno fatto scattare le manette ai suoi polsi dopo un pomeriggio di follia.
Come riportato da "Il Corriere", infatti, l'egiziano ha deciso di rientrare in azione durante la giornata di ieri, lunedì 21 dicembre, e di dare sfogo nuovamente alla sua vena distruttrice. Il nordafricano aveva già dato prova di sè lo scorso 28 ottobre, quando, armato di una mazza ferrata, si era dilettato a mandare in frantumi i finestrini di ben 56 autovetture posteggiate in via dei Colli Albani (zona Tuscolana - Roma). Erano stati allora i carabinieri a salvare l'extracomunitario dal linciaggio dei proprietari dei mezzi pesantemente danneggiati, che erano scesi in strada per farsi giustizia da soli. Celebri le immagini dei residenti che, affacciati alle finestre delle proprie abitazioni, avevano iniziato a gridare insulti e minacce nei confronti del vandalo, prima di passare alle vie di fatto.
Durante il pomeriggio di ieri, invece, Mikail T. ha preferito optare per un machete, arma evidentemente ritenuta più adatta per seminare panico e distruzione. Luogo prescelto per il suo ennesimo sfogo di rabbia il cortile della parrocchia di Nostra Signora delle Salette, sito in via Fabiola, nella zona urbana di Monteverde. L'egiziano, personaggio colpito da divieto di dimora nella città di Roma ma al contempo in possesso di un permesso di soggiorno di tipo illimitato, si è scagliato come una furia contro una statua dedicata a San Francesco d'Assisi. Colpita con la pesante lama dell'arma impugnata dallo straniero, la statua è risultata pesantemente danneggiata in vari punti. Non pago, tuttavia, il facinoroso ha deciso di scatenare il panico tra i presenti, sia all'esterno che all'interno dell'edificio religioso. Alcuni testimoni presenti in quegli attimi concitati hanno spiegato a "Il Corriere": "Non ha detto nulla, ha colpito tutto quello che gli capitava sotto tiro".
Ad essere distrutta dai colpi del nordafricano anche una cabina
elettrica, oramai inutilizzabile. Le indagini della Digos sono tuttora in corso, anche se al momento non pare che la violenza di cui lo stesso si è reso protagonista sia stata associata a frasi di natura religiosa o terroristica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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