Gestori in crisi e sale vuote, ma Zingaretti aumenta i fondi per il Cinema America

La denuncia di FdI: "Zingaretti raddoppia i fondi al Cinema America, 150mila euro nel 2020 per organizzare proiezioni gratuite nella Capitale". L'Anec Lazio: "Finanziare iniziative di carattere gratuito in questo frangente è inopportuno"

Gestori in crisi e sale vuote, ma Zingaretti aumenta i fondi per il Cinema America

Non c’è crisi per il Cinema America. Nonostante l’emergenza sanitaria nel 2020 l’associazione legata alla sinistra che otto anni fa occupò l'omonima sala del rione Trastevere, ha potuto contare su un aumento dei fondi pubblici stanziati dalla Regione Lazio.

Si tratta di oltre 100mila euro, messi in campo in meno di sei mesi, grazie a due determinazioni. La prima del 26 febbraio scorso, che impegnava 30mila euro in favore dell’associazione per sostenere l’iniziativa "Il cinema in piazza san Cosimato", ormai diventata appuntamento fisso dell’estate romana, tanto da attirare anche il premier Giuseppe Conte, che quest’anno si è presentato a sorpresa alla serata inaugurale.

La seconda è del 2 marzo e riguarda una "proposta di visibilità per la Regione Lazio in occasione" della stessa iniziativa, per un impegno di spesa di 73.200 euro. Altri 48mila euro sono stati stanziati in favore del "Piccolo America" il 18 maggio, stavolta dall’ente regionale Roma Natura, per l’organizzazione del "cinema in piazza" al Casale della Cervelletta. Somme che sono cresciute sempre più negli ultimi anni, evidenzia Chiara Colosimo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia che sul tema ha protocollato un’interrogazione: "Nel 2017 l’Associazione Piccolo America ha ricevuto dalla regione Lazio impegni di spesa per 50 mila euro, nel 2018 di 61 mila, nel 2019 di 73,2 mila, mentre nell’anno in corso le cose sono andate molto meglio".

Secondo l’esponente del partito di Giorgia Meloni, l’associazione fondata da Valerio Carocci, che come ogni anno offrirà proiezioni gratuite per tutta l’estate, rischia di mettere ulteriormente in ginocchio il settore cinematografico: "Queste incursioni da parte di associazioni culturali che in realtà fanno impresa, operando una concorrenza che si potrebbe prefigurare sleale, non fanno bene, soprattutto quando alla crisi economica e ai mancati incassi che hanno subito e stanno subendo le sale cinematografiche tradizionali, fa da contraltare chi la crisi non l’ha subita affatto". "Oppure – prosegue il testo - ha visto aumentare in modo considerevole, grazie all’intervento di contributi pubblici, le risorse a disposizione".

L’emergenza Covid è costata al comparto la perdita di oltre 25 milioni di spettatori e decine di migliaia di posti di lavoro tuttora a rischio. "Nello stesso tempo, però, alcune associazioni sfruttano i finanziamenti pubblici camuffando la propria attività per volontariato culturale", va avanti la consigliera. Dal Cinema America, che nelle scorse settimane ha denunciato un boicottaggio da parte di Anica ed Anec, accusate di "bloccare le concessioni dei film" per spingere l’associazione a "rendere l’evento a pagamento", arriva un "no comment".

Valerio Carocci, contattato dal Giornale, preferisce glissare sulla polemica in corso alla Pisana. Del resto, ci dicono dall'ufficio stampa, l'associazione non ha mai fatto mistero delle risorse economiche a cui i volontari attingono per realizzare la kermesse "no profit". Almeno "600 mila euro a stagione", si legge sul sito del Piccolo America, di cui "300mila sostenuti da finanziamenti pubblici, mentre i restanti 300mila vengono sostenuti da sponsor privati, incassi del bar, donazioni per le magliette, eccetera". "La scorsa stagione abbiamo avuto circa 100mila spettatori: per ognuno abbiamo quindi speso 6 euro", assicura il presidente, che nello stesso post respinge al mittente"gli attacchi sull’uso trasparente che facciamo di questi finanziamenti".

"Non siamo noi – taglia corto- il problema dello svuotamento delle sale cinematografiche". Non la pensa così Massimo Arcangeli, segretario dell’Anec Lazio. "Il tema della gratuità è un tema che va affrontato con molta cautela, le aziende stanno sostenendo un momento drammatico e stanno faticosamente cercando di rimettersi in piedi, sovvenzionare iniziative di carattere gratuito in questo frangente ci è sembrato inopportuno, andava quantomeno avviata una riflessione in merito", commenta al telefono il rappresentante degli esercenti del cinema.

La sua associazione, assieme all’Anica, è oggetto di un provvedimento dell’Antitrust. Una misura cautelare adottata per evitare che si impedisca alle arene come quella del Piccolo America "di approvvigionarsi di film da programmare nelle manifestazioni estive dell'anno in corso". Accusa, questa, che viene rispedita al mittente da entrambe le organizzazioni, che negano di aver fatto ostruzionismo. "Il settore cinematografico è allo stremo, in questa situazione drammatica c'è chi, grazie ai finanziamenti pubblici, fa impresa", aveva attaccato nei giorni scorsi anche il capogruppo di Fdi in commissione Cultura alla Camera, Federico Mollicone.

"Già l'Antitrust, nonostante questa sorprendente delibera, ha rilevato l'incompletezza dell'entità dei finanziamenti ricevuti dall'Associazione "Piccolo America", che vanno verificati – aveva sottolineato il deputato - inoltre, l'associazione vende gli spazi pubblicitari sullo schermo, raccoglie donazioni fra gli spettatori, vende merchandising".

"Nei principali contesti europei, le proiezioni ad ingresso gratuito sono regolamentate e riguardano retrospettive di autori o capolavorari restaturati – protestava ancora Mollicone - mentre il Piccolo America ora chiede perfino film dell'ultima stagione".

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