Incendi, si teme il disastro ambientale: eternit nel terreno?

Gli ultimi quattro vasti incendi che hanno piegato la Capitale nell'ultimo mese potrebbero aver avuto gravi ripercussioni: non si esclude un disastro ambientale

Incendi, si teme il disastro ambientale: eternit nel terreno?

Gli ultimi incendi che hanno piegato Roma di recente potrebbero avere avuto anche gravi ripercussioni di natura ambientale. Non si esclude infatti che nell’aria siano stati dispersi veleni che sono poi tornati a terra su una vasta zona territoriale della Capitale. La Procura sta indagando anche su questo per cercare di capire la situazione. Nella giornata di ieri c’è stato un vertice a piazzale Clodio tra le varie forze dell’ordine. Sarà adesso compito degli inquirenti acquisire i dati elaborati da Arpa riguardanti la qualità dell’aria, ponendo soprattutto l’attenzione sul livello di diossina che è stato registrato negli ultimi giorni, in particolare nell'area est di Roma che nel pomeriggio dello scorso sabato è stata interessata da un vasto incendio che ha coinvolto alcuni autodemolitori presenti nel parco di Centocelle.

Possibili danni all'ambiente

Venerdì prossimo ci sarà un incontro formale in Campidoglio, al quale parteciperanno il Comune, la Regione Lazio, le associazioni di categoria e i rappresentanti degli autodemolitori, durante il quale si cercherà di trovare aree alternative dove poter trasferire le attività degli sfasciacarrozze, probabilmente in zone più lontane da quelle abitate. Intanto, nel bollettino di oggi riguardante il quadrante est, i valori delle diossine sarebbero in netto calo rispetto alla prima rilevazione delle centraline, ma comunque ancora superiori ai limiti. Per questo motivo non viene ancora esclusa l’ipotesi che ci siano stati danni all’ambiente. Proseguono le indagini separate dei magistrati capitolini sui quattro importanti incendi che hanno interessato nell’ultimo mese la Capitale. Al momento non viene escluso il movente doloso e sarà compito della Forestale verificare le condizioni dei terreni che sono stati interessati dalle fiamme.

Rifiuti pericolosi nel terreno

I pubblici ministeri romani stanno pensando di utilizzare lo stesso modello che era già stato utilizzato in Campania per il caso della terra dei fuochi. Nella zona dove è esploso il vasto incendio di sabato scorso c’era qualche anno fa un grande campo rom, Casilino 900, che era stato poi chiuso all’inizio del 2010. I comitati di quartiere e le associazioni di residenti hanno più volte denunciato che in quell’area erano stati seppelliti dei rifiuti pericolosi, eternit compreso. L’incendio e le fiamme potrebbero aver "resuscitato" i veleni tossici nel terreno. I magistrati dovranno quindi valutare se via stato sia un reato che un disastro ambientale. Allo stesso tempo i pubblici ministeri penseranno a coordinare varie verifiche riguardanti la gestione del verde e dei cumuli di rifiuti negli spazi di territori che sono stati interessati dai roghi.

Come spiegato dagli inquirenti:"In un periodo di siccità come questo, sterpaglie e immondizia rappresentano un rischio enorme in tema di incendi".

Nella giornata di oggi il gup di Civitavecchia ha trascinato in tribunale per disastro ambientale i vertici di Acea che erano in carica nel 2017 all’interno dell'indagine sull'abbassamento del livello del lago di Bracciano per i prelievi d'acqua. Un altro incendio, probabilmente doloso, si è propagato sull'isola d'Elba, durante il quale sono stati bruciati circa 7 ettari di bosco nella zona di Capo D'Arco.

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