Luca Sacchi, spunta un terzo uomo: il finanziatore

Le indagini si concentro sui settantamila euro della giovane Anastasiya, ragazza di Luca. Ci si chiede: chi è stato a procurare tutto quel denaro?

Luca Sacchi, spunta un terzo uomo: il finanziatore

L’affare s’ingrossa. Emergono nuovi elementi legati all’omicidio di Luca Sacchi. Potrebbe esserci un finanziatore, una terza persona che ha fornito a Giovanni Princi e Anastasiya (l’ormai tristemente famosa ragazza del personal trainer ucciso) i 70mila euro che sarebbero dovuti servire all’acquisto di 15 chilogrammi di erba. Ne sono convinti i pm della Procura di Roma che indagano sul contesto in cui si è consumato l’omicidio di Luca Sacchi.

“Da dove venisse, poi, il denaro, se raccolto dai giovani - mettono nero su bianco i pm - o proveniente da un finanziatore che li aveva assoldati (come più probabile), non si può affermare con certezza”. Princi comunque “non è alla prima esperienza”. Per chi indaga è inserito stabilmente in contesti criminali. In passato aveva concluso altri acquisti, si legge nella richiesta della procura. Era cliente degli spacciatori indagati. “Preserva le sue relazioni criminali non offrendo alcun contributo alle indagini benché l’ucciso fosse un suo amico dai tempi del liceo”.

I genitori del ragazzo nei giorni scorsi hanno fatto sapere di voler conoscere il perché dell’omicidio. L’identificazione dell’assassino, insomma, non sembra bastare alla coppia che ancora a distanza di un mese piange la morte del loro ragazzo. I magistrati scrivono di questo terzo presunto uomo coinvolto nella disgrazia sulla richiesta delle cinque misure cautelari di ieri. E su questo potrebbero concentrarsi ora le indagini sull’omicidio, avvenuto, come ormai si sa, a Roma (quartiere Appio Latino) durante una compravendita di droga.

Intanto ieri è scattato l’obbligo di firma per Anastasia Kylemnyk, la biondina dell’Est che si ostina a non parlare. E tutto ruota sul contenuto del suo zainetto. “Ma se invece io vengo a prendermi quella cosa che mi hai detto e glieli levo tutti e settanta? Vengo, te faccio un bel regalo”. Valerio Del Grosso quando vede il denaro nella borsa di Anastasiya non ci pensa due volte e anziché andare a prendere il carico di droga, 15 chili di marijuana di ottima qualità, va dal suo fornitore di San Basilio, Marcello De Propris, a prendere il “pezzo”. La pistola con cui avrebbe ucciso Luca.

Un revolver calibro 38 special del padre Armando. Marcello sta preparando la droga, quando l’assassino si presenta assieme a Paolo Pirino a prendere l’arma. Un cambio di programma che costerà la vita al fidanzato dell’ucraina, intervenuto quando la 25enne viene aggredita da Pirino a colpi di mazza. È questo il movente per il delitto del 23 ottobre scorso.

Una faida fra trafficanti di droga. Da una parte i “bravi ragazzi” della Caffarella, almeno quattro persone, fra questi Giovanni Princi, 24 anni, ex compagno di liceo di Sacchi, figlio di un medico dentista e già coinvolto in reati di droga.

È lui il collettore degli spacciatori, l’intermediario che contatta i ragazzi di Casal Monastero per acquistare un carico di droga. Settantamila euro divisi in mazzette da 20 e cinquanta euro, sicuramente l’incasso di altri traffici, da trasformare in droga. Tanta erba da vendere per le festività natalizie.

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