Dopo una complessa attività di indagine la Polizia ha individuato due persone operanti nella Capitale, marito e moglie, che si erano organizzati in modo ben articolato al fine di concedere prestiti a usura. La donna, una madre di 42 anni, percepiva pure il Reddito di cittadinanza.
Tra i clienti anche gli spacciatori
A carico della coppia è stata emessa ordinanza di custodia cautelare, in carcere per l'uomo e agli arresti domiciliari per la moglie, notificate entrambe nella mattinata di ieri, lunedì 23 maggio. Secondo quanto emerso l'attività degli indagati si estendeva in una fitta rete che andava a coprire vari Municipi di Roma fino ad arrivare alla zona sud della Provincia della Capitale. L'inchiesta della Procura era però iniziata seguendo un traffico di droga a Tor Bella Monaca. Gli investigatori si erano accorti, grazie ad alcune intercettazioni risalenti al marzo del 2020, che uno dei pusher chiedeva aiuto alla coppia per avere i soldi con cui acquistare la coca da rivendere. Gli agenti sono così giunti alla base di Monteverde che era gestita dalla coppia di cravattari.
L'indagine, che era quindi iniziata nel mese di marzo 2020, si era poi conclusa nell’agosto dello stesso anno. Sempre nell’ambito di questo procedimento le operazioni tecniche di intercettazione, avviate sulle utenze, i luoghi e le pertinenze riconducibili alla coppia, hanno permesso di seguire l'intera vicenda usuraria commessa dagli indagati a danno di almeno 23 persone, con prestiti che andavano da un minimo di 500 euro a un massimo di 22mila euro, che la coppia gestiva dalla loro abitazione di Monteverde, in zona Donna Olimpia. Molti dei richiedenti prestito erano gestori di bar, meccanici, assicuratori e perfino dipendenti statali, tutti residenti o con attività commerciali nelle zone di Monteverde, Eur e Pomezia. Di solito il tasso usurario era superiore al 52,14% annuo, e in una occasione aveva addirittura raggiunto il 223,46% annuo.
Di generazione in generazione
Da quanto emerso il marito, di anni 47, aveva come unica fonte di guadagno l'attività di usura, che aveva "ereditato" dal proprio padre poi defunto. Alcuni suoi clienti si erano già affidati al genitore in passato. La moglie invece è risultata beneficiaria del Reddito di cittadinanza, l’aiuto statale fortemente voluto dal Movimento 5 stelle. Sembra che anche in pieno Covid-19, in periodo di lockdown, i due indagati richiedessero i pagamenti dei prestiti, in barba alla crisi. Infine, come riportato da Il Messaggero, la donna, madre di tre maschi di 4, 8 e 10 anni, insegnava ai propri figli il mestiere di usurai. Così da continuare la tradizione familiare.
In una intercettazione il figlio maggiore, mentre parlava con la madre balbettando, le diceva: "Ma lo sai papà na volta che c'ha detto? Che lo dobbiamo aiutà!". E si sentiva poi la madre rispondere: "Certo a mamma! Perché questo, se voi capite, il lavoro de papà...
quando sète n po' più grandi, che magari papà c'ha a febbre o chè, papà se pò fidà de voi che po'... che sète in grado de fa il lavoro suo. Capito?". In ultimo la donna avvertiva i figli: "Questi so' segreti nostri... tutto quello che facciamo".Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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