Al funerale dell'ex brigatista insulti e scritta choc sul muro

Tensione nel quartiere San Lorenzo, quando alcuni anarchici ed esponenti dei centri sociali si sono ritrovati in strada per dare l’ultimo saluto all’ex Br

Al funerale dell'ex brigatista insulti e scritta choc sul muro

Un murales che arriva dritto dal cuore del Novecento. "Ciao Salvo! #odioilcarcere", questo il ricordo del quartiere. È stata completata alla fine in via dei Volsci la scritta in memoria dell’ex Br, Salvatore Ricciardi, dopo le schermaglie con le forze dell’ordine che questa mattina avevano tentato di bloccare il gruppo di "compagni" e amici dell’ex terrorista che si erano dati appuntamento per ricordarlo. Morto il 9 aprile a Roma, Ricciardi, 80 anni, era ricoverato da un mese per le conseguenze di una grave caduta che si era procurato in occasione di un’iniziativa di lotta per i detenuti a rischio di coronavirus.

Attimi di tensione questa mattina nel quartiere San Lorenzo. Una trentina di persone, tra anarchici ed esponenti dei centri sociali, si sono ritrovati per dare l’ultimo saluto all’ex membro delle Brigate rosse e attivista deceduto due giorni fa. Nonostante siano vietati cortei funebri e altre manifestazioni per via del divieto di assembramento per l’emergenza Covid-19, diverse decine di persone hanno voluto seguire comunque il feretro dall’ospedale Umberto I alle strade del quartiere San Lorenzo, dove ha sede anche l’emittente Radio Onda Rossa di cui Ricciardi era una nota voce.

In via dei Volsci, sede della radio, il corteo spontaneo prima si è fermato per una cerimonia in ricordo di Ricciardi e poi è stato interrotto dall’intervento della polizia, schierata in modalità antisommossa e con idranti per disperdere la folla. Non ci sarebbero stati contatti tra le forze dell’ordine e i manifestanti, ma una decina di persone tra coloro che hanno preso parte al corteo funebre sarebbero state identificate dalla polizia: rischiano una sanzione e una denuncia per aver violato i divieti di assembramento previsti dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri per il contenimento dei contagi. Gli attivisti di Radio Onda Rossa hanno precisato che il corteo spontaneo ha seguito il carro funebre rispettando le distanze di sicurezza e che tutti i manifestanti erano muniti di mascherine: "Sappiamo bene che c’è un’emergenza in corso".

Nella mattinata dell’11 aprile 2020 - è la versione dei fatti che riporta Radio Onda d’Urto - il quartiere di San Lorenzo a Roma ha voluto dare il suo ultimo saluto a Salvatore Ricciardi, ex prigioniero politico e voce di Radio Onda Rossa, morto due giorni prima. Dalla camera ardente allestita dentro l’ospedale il feretro ha attraversato le strade del quartiere, passando sotto la sede di Radio Onda Rossa in via dei Volsci. Un corteo spontaneo di compagne e compagni lo ha seguito, rispettando i distanziamenti e muniti di mascherine vista l’emergenza legata alla diffusione del nuovo coronavirus. In corteo sono giunti sotto le mura aureliane del quartiere per lasciare una scritta sui muri in suo ricordo. In quei momenti sono giunti però sul posto idranti della polizia e agenti in antissommossa, chiamati per reprimere l’iniziativa in nome del divieto di assembramento imposto dall’emergenza. I compagni e le compagne presenti sono stati identificati.

Cresciuto alla Garbatella, quartiere "rosso" e popolare, come ricostruisce Ugo Tassinari sul suo blog "L'AlterUgo", Ricciardi milita nel Psiup prima del Sessantotto e poi nell’area dell’autonomia operaia. Nel ‘77 entra a far parte della Brigate rosse. Viene arrestato nell’80 e alla fine di quell’anno con altri prigionieri organizza la rivolta nel carcere speciale di Trani.

Condannato all’ergastolo, dopo trent’anni di detenzione, nel 2010, torna libero. Tra chi ha voluto ricordarlo, anche un altro ex brigatista, Paolo Persichetti, che su Twitter ha postato in un video "il saluto dei compagni a Salvatore Ricciardi, comunista e brigatista".

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