Il racconto dello stupro e la coca nelle chat: "Non posso porta' de più"

Tre ragazzi sono accusati di violenza sessuale aggravata nei confronti della 17enne abusata durante il festino di Capodanno a Primavalle. A portare la droga sarebbe stata la figlia di una soubrette

Il racconto dello stupro e la coca nelle chat: "Non posso porta' de più"

Ci sono ancora molti aspetti da chiarire nel fascicolo d'indagine per violenza sessuale aggravata ai danni di Bianca, la 17enne abusata durante il festino di Capodanno 2021 in una villetta di Primavalle (Roma). Tre ragazzi - Patrizio Ranieri, Claudio Nardinocchi e Flavio Valerio Ralli - sono accusati dello stupro. Ma nel mirino degli inquirenti sono finiti anche gli altri partecipanti al party, circa una decina, indagati per detenzione e spaccio di stupefacenti.

La droga

In questa "storiaccia" la droga ha un ruolo centralissimo. Il contesto in cui si inserisce l'episodio dello stupro è quello di una nottata di "sballo" fuori controllo e misura. Fuori misura perché i partecipanti al festino erano poco più che degli adolescenti (tra loro c'era persino una 14enne); fuori controllo perché di droga ne è girata davvero tanta. Hashish, cocaina, Xanax e persino pasticche di Rivotril (benzodiazepine): di tutto un po', insomma. Stando a quanto emerge dalle carte dell'inchiesta, infatti, l'obiettivo dei ragazzi (una decina in tutto) sarebbe stato quello di "sballarsi". Non a caso, durante l'organizzazione della serata in una chat su Instagram, sarebbero emersi alcuni messaggi relativi all'approvvigionamento di stupefacente. La conversazione è ora al vaglio degli investigatori che intendono definire le relative responsabilità dei giovani coinvolti.

Le chat e la figlia della soubrette

Stando a quanto riporta l'edizione odierna del Corriere della Sera, sarebbe stata la figlia 17enne di una soubrette del piccolo schermo a fare scorta di droga. La ragazza, che gli inquirenti inseriscono nel gruppo dei "pariolini", si sarebbe occupata del rifornimento di cocaina e derivati sintetici. In una chat con l'amica, la ragazza parla e scrive come un pusher navigato: "Ti ripeto - scrive -che non è che posso gira' con non so quanto dietro, se me fermano so' ca...". Poi promette: "Vabbè amo' je faccio fa' du' botte dal mio però non posso pjà un c... in più". Un partecipante al festino, A.V., rimasto lucido, conferma gli eccessi di quella notte all'insegna dello sballo: "Erano tutti minori - dichiara durante l'interrogatorio - e la situazione generale della festa era un po' malandata, in quanto c'erano ragazzi fatti a destra e sinistra...

erano tutti allucinati e c'era un forte odore di canne". Tutto il resto è la narrazione di uno stupro atroce in cui la vittima non ha alcuna rilevanza: "Non vali un ca... - scrive Ranieri alla ragazza abusata in un sms - Sei solo una tr...".

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