Rifiuti, gaffe della Raggi: "L'impianto è fermo". Ma va nel posto sbagliato

Polemica tra Campidoglio e Regione Lazio dopo un video postato su Facebook in cui la sindaca Virginia Raggi denunciava la chiusura di un impianto di trattamento dei rifiuti ad Acilia. La Regione: "Non è tra quelli contenuti nell'ordinanza"

Rifiuti, gaffe della Raggi: "L'impianto è fermo". Ma va nel posto sbagliato

Continua il rimpallo di responsabilità tra Campidoglio e Regione Lazio sull'emergenza rifiuti. L’ordinanza firmata dal governatore Nicola Zingaretti obbliga l’Ama aripulire la città dai cumuli di spazzatura entro una settimana, mettendo a disposizione gli impianti di trattamento nel territorio della Regione e scarica, di fatto, sul Campidoglio la responsabilità delle condizioni in cui versano le strade della città, inondate dal pattume. La sindaca Virginia Raggi aveva definito ridicolo l’ultimatum, e nel frattempo i roghi dei cassonetti si sono moltiplicati in diversi quartieri della Capitale. Sono sette quelli dati alle fiamme soltanto stanotte a Monteverde, mentre lo scontro tra Campidoglio e via della Pisana si trasferiva sui social.

In un video pubblicato su Facebook la Raggi aveva denunciato come di sabato pomeriggio “nonostante l'ordinanza di Zingaretti, gli impianti hanno i cancelli chiusi e i camion non possono scaricare i rifiuti che Ama raccoglie ogni giorno”. “Sono venuta per farvi vedere quello che accade, siamo in un impianto di rifiuti che dovrebbe accettare la spazzatura di Roma ma come vedete i cancelli sono chiusi, questa è la prova che quest’ordinanza non funziona e che Zingaretti ha preso in giro tutti i romani”, attacca la sindaca davanti all’ingresso della Rida Ambiente ad Aprilia. Peccato che, secondo la Regione Lazio, quella struttura non fosse tra quelle che hanno dato disponibilità ad accogliere l’immondizia capitolina.

“Dispiace dover denunciare una bufala inventata di sana pianta dalla sindaca Raggi”, ribatte, sempre via Facebook, l’assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio, Massimiliano Valleriani. “Si fa riprendere mentre si reca in un impianto di cui lamenta la chiusura – prosegue l’esponente della giunta Zingaretti - c'è una ragione: non è tra quelli contenuti nell’ordinanza regionale, per questo il mezzo Ama ha trovato chiuso”. “Si vergogni – attacca - sia per la malafede sia per l’incapacità”. "Nel video la sindaca era perfettamente a conoscenza che avrebbe trovato l'impianto Rida chiuso, poichè, come abbiamo spiegato ieri, si adeguerà all'ordinanza lunedì", ha chiarito Valleriani, aggiungendo che "oggi nessun impianto potrà ricevere rifiuti dalla Capitale perchè non hanno ricevuto indicazioni da Ama o dal Comune sulle consegne".

Secca la replica della sindaca: “L'unica gaffe è quella di chi prende in giro i cittadini dicendo che gli impianti sono aperti”. “Ieri come oggi, l'impianto è chiuso – denuncia - oggi come ieri Ama non può scaricare i rifiuti in questo impianto perché l'ordinanza di Zingaretti è scritta male”. “Da domani questo impianto aumenterà i flussi provenienti da Roma ma solo in parte, accogliendo quantità ridotte rispetto alle richieste”, chiarisce la prima cittadina.

E intanto arrivano le prime proteste dai Comuni che dovranno farsi carico dell’immondizia romana. Tra le voci critiche c’è anche quella del sindaco di Aprilia, la città dove si trova l’impianto incriminato. “Non è possibile scaricare su di noi le inefficienze della Capitale, rendendo di fatto il territorio regionale la pattumiera di Roma”, ha detto Antonio Terra, primo cittadino del centro dell’agro pontino.

La pensa come lui anche il presidente della Provincia di Latina, Carlo Medici.

"Questa Provincia chiede che siano attuate tutte le azioni possibili al fine di non generare il temuto default degli impianti traslando di fatto i problemi della mala gestione dei rifiuti nel territorio di Roma, sul nostro territorio”, ha scritto a Zingaretti, mettendo in guardia sul rischio che “la decisione della Regione “vanifichi tutti gli sforzi messi in campo in questi anni” sul fronte dello smaltimento dei rifiuti.

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